Estratto dal Bollettino

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102° Bollettino - Isola

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Mi trovo su un autobus volante che sorvola un’isola. Mi lancio con il deltaplano e dopo un lungo volo atterro sul tetto di una casa sconosciuta che inizio subito a spaccare con il mio piccone.

Precipito così nel sottotetto e ci trovo uno baule che emana un suono incantatore. Lo apro e ne ottengo un fucile azzurro, alcune munizioni, una pozione scudo e dei lingotti. Prendo tutto e scappo al piano di sotto. Con il piccone distruggo un divano e ne ottengo ancora lingotti.

Esco da questa casa di corsa, impugno il fucile e mi guardo attorno. Mi trovo in mezzo alla natura, alberi, cascine, cespugli. Apro la mappa e cerco di capire dove mi trovo, non lo so.

Il cielo minaccia tempesta, nuvole nere, lampi. Inizio a correre e trovo un altro baule, altro fucile, questa volta è viola con il mirino di precisione. Armi colorate, non ci avevo mai pensato. È insidioso, penso, dove andremo a finire con armi che sembrano giocattoli? Sento degli spari e mi risveglio da torpore, ma che sto facendo? Perché ho un fucile viola in mano? Sento altri spari e vedo le traiettorie dei proiettili che mi sfiorano, sono righe bianche velocissime. Mi sento tipo Robocop dentro Matrix, vedo la matrice! Intanto sento un brivido e vedo blu, poi vedo rosso. Mi giro c’è un panda la faccia satanica che mi corre incontro, spari a raffica, io sparo ovunque a caso e non lo becco mai, lui ormai mi è addosso. Improvvisamente mi ritrovo immerso in un fascio luminoso azzurro mentre la mia anima viene risucchiata da un drone.

Ripenso a quando Decarola mi diceva che Fortnite era una figata e io come al solito minimizzavo. Beh Decarola, avevi ragione.

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Ma veniamo all’elenco numerato più additivo del webbe:

  1. Ho pubblicato il progetto di identità visiva e styleguide per una app dedicata agli studi dentistici: ciaodoc. Già dal nome si capisce che è una robina fresca, che meritava un look and feel adeguato. È stato divertente lavorare con loro perché avevano bisogno di un concept grafico forte per applicarlo loro in autonomia sull’app, così gli ho fornito l’idea, il logo, e alcuni elementi come stile tipografico, colori, stile di layout.
  2. ho pubblicato anche il progetto cloudif.ai, anche qui una identità visiva ma per una azienda specializzata in intelligenza artificiale, machine learning e servizi cloud. Anche qui è stato divertente lavorare su concetti super immateriali, ne è venuta fuori una identità astratta, geometrica ma con una spinta decorativa interessante.
  3. c’è anche la grafica del progetto nuna che ho realizzato per zeroCO2, zeroCO2 una società benefit italiana che si occupa di sostenibilità attraverso progetti di riforestazione ad alto impatto sociale. Nuna è un cofanetto con un mazzo di carte, illustrate da Bianca Sangalli Moretti, Giulia Cassandra Cianca, Dalila Amendola, Luchadora, Nicole Becker, Rosita Uricchio e Sonia Giampaolo, che racconta 52 azioni pratiche per ridurre il nostro impatto ambientale.
  4. a dicembre sono stato invitato a visitare un posto bellissimo che si chiama All’Origine. È lo showroom di questa azienda che trova, restaura e rivende pezzi di modernariato di design in giro per i mercati dell’Est Europa. Ho fatto un bel videino che ho messo su YouTube.
  5. Sto montando (e girando) il corso sull’identità visiva e a breve sento che sarò in grado di metterlo a disposizione. Nel frattempo la community del Metodo Boshi cresce, il primo gruppo di metodisti beta tester è già entrato. Il venerdì pomeriggio alle 15 ci vediamo in diretta e parliamo di progetto, strumenti e anche facezie. Ci sono già tanti link di ispirazione, video vari. Vuoi venire anche tu a fare un po’ di casino? Voglio metterlo qui il link, ancora un po’ in camuffa. Un link molto piccolo, tipo qui su questo trattino - solo per chi come te legge attentamente. Se usi il coupon BETATESTERS in fase di checkout (ma ricordati di applicarlo altrimenti è meno figo) e avrai tre mesi gratuiti nella community del Metodo, anziché i sette giorni gratuiti canonici in cui di solito piove.
  6. Luis Sal è un creator che apprezzo molto, mi piacciono i suoi video, i suoi concept, le sue realizzazioni. Non mi piace molto nel muschio selvaggio, ma forse perché sono a disagio con il livello di imbarazzo perenne. Ad ogni modo, lo seguo come video storyteller creativo e quindi sono contento di vederlo sfondare anche fuori dall’Italia con questo video geniale.
  7. ho visto questa intervista di Chris Ware, il grande fumettista americano, e mi è piaciuta perché si vede il suo studio, la sua casa, la sua vita di tutti i giorni.
  8. Quando mi chiedono un sito immersivo, di impatto, accattivante (termine trigger che mi fa trasformare in lupo mannaro) mi devo ricordare l’esistenza di questo bel sito di un profumo. Figo.
  9. bello anche il lavoro e la galleria di Dave Buonaguidi un ex pubblicitario diventato serigrafo nella coolissima East London. Ha un suo corso su Domestika, ma a me è bastato il trailer. Molto cool. Il suo sito è realhackneydave.com. Mi piacerebbe avere un posto del genere, tutto sporco di vernice, vincolato alla materia e ai suoi limiti fisici. Magari poi durerei una settimana perché farei pasticci su pasticci. Dovresti vedermi preparare una pastiera napoletana per capire il delirio.
  10. A proposito di studi di artisti o giù di lì, tutta un’altra musica nello studio di Olafur Eliasson, l’artista super blasonato che lavora con la luce, la percezione dei colori ed enormi installazioni raffinatissime. Il suo studio è super asettico, sembra un più laboratorio farmaceutico, moltissime persone di staff (se non sbaglio tipo 20). Guarda questo bel video.
  11. Io questi di Present & Correct non ho capito se sono un negozio di vintage, una cartoleria, un paese delle meraviglie o tutte queste cose contemporaneamente. Cioè tipo guarda che belle queste etichette con scritto URGENT. Io credo siano vintage, cioè siano pezzi limitati. Vabbè, se entri sul loro sito preparati a perderci mezza giornata. Voglio tutto.
  12. Hai presente la grande onda di Hokusai? Quella stampa (o serie di stampe) che hanno segnato la storia dell’arte mondiale. Beh esiste un sito di quelli mono-funzione, cioè che esistono per fare solo una cosa tipo Piove domani a Roma?, che ti mostra dove puoi vedere oggi in mostra una di queste onde greatwavetoday.com.

101° Bollettino - Foto

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Ho questo trip da qualche anno: stampare le foto, cioè ogni tanto mettermi lì e per settimane ravanare, scremare, scegliere quali ricordi trasformare in oggetti materiali.

Le foto stampate sono belle per tanti motivi che già sappiamo, ma uno che ho scoperto da poco è il momento in cui ne trovi una per caso in una scatola, in mezzo ad altre cose, ad altri ricordi. È come sentire un odore che innesca un flashback.

Scremarle è un lavoro lungo che per molte persone è infernale, ma per me è una sorta di hobby zen. Non ho altri hobby, credo, se non stare su internet. Sì, sarebbe più salutare qualcosa che non prevedesse fissare uno schermo, ma non so se esiste. Ah ecco, sì, giocare a basket, ma ci vuole la gente, il campo, il tempo. Livello di complicazione: sopraffatto.

Scegliere le foto mi prende settimane perché non lo posso fare tutto d’un fiato come mi piacerebbe, bisogna cenare, o fare la pipì, o lavorare. Ti racconto la mia tecnica: utilizzo Adobe Lightroom, ma penso possa bastare un qualsiasi programma di gestione delle foto. Scorro tutte le foto e a quelle decenti assegno 4 stelle, spingendo il 4 sulla tastiera. Momento difficile: scegliere tra le 10 foto di gruppo tutte identiche in cui però una ha gli occhi chiusi, ma nell’altra fa una smorfia, nell’altra ancora siamo mossi ecc.

Dopodiché filtro quelle con 4 stelle e vedo a quali dare 5 stelle. Fondamentale dormirci sopra, aspettare un giorno o due per decidere se quella foto vale davvero la pena consegnarla a storia o meno.

Una volta scremate le tre-quattrocento foto buone degli ultimi tre anni si esportano in una cartella dedicata e si procede all’upload sul sito di chi stampa, io uso Rikorda.it, che purtroppo non mi dà una lira per menzionarlo.

Ah truck interessante che ho imparato col tempo: rinominare i file con la data e l’ora in cui sono state scattate. Mamma, naturalmente lo faccio grazie al computer, mica a manina, ma sei matta. Si chiama tipo rinomina in batch o giù di lì. Questo fa sì che quanto lo stampatore sul retro della foto stampa il nome del file, ti ritrovi data e ora in cui è stata scattata. Non male no?

Ma non è finita, quando sono sul sito dello stampatore, devo anche scegliere quante copie stampare di quelle foto di gruppo, perché mi piace regalare allз amichз le foto in cui siamo insieme. Per me è una cosa troppo carina. Ricordi, ricordi.

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Ma veniamo alla lista numerata più organizzata del webbe:

  1. sto lavorando alacremente al Metodo Boshi, dove sto pubblicando link e ragionamenti, sto iniziando a fare le dirette del venerdì pomeriggio alle 15 che poi restano anche registrate, sto cercando di capire bene i meandri del paywall e dell’abbonamento mensile e sto raccogliendo tanti feedback dalle beta tester. Tieniti prontə Camila perché tra poco ti ci invito.
  2. sono stato alla Fiera del libro per ragazzi di Bologna a trovare ispirazione e anche quest’anno ho visto illustrazioni e libri meravigliosi, soprattutto in zona Corea del Sud. Il report fotografico lo troverai sul Metodo.
  3. ho ascoltato un bell’episodio del podcast Freakonomics sul perché ci sono tanti cattivə boss. Mi viene in mente il libro Il pessimo capo della mitologica Domitilla Ferrari, che spero mi stia leggendo.
  4. mi sono guardato a spizzichi e bocconi un asta di Sotheby’s in diretta per vedere se è come nei film. Ed è come nei film! Incredibile, gente al telefono che piazza rialzi, centinaia di migliaia di pound ad alzata di mano. Super.
  5. Nino Frassica, mio idolo indiscusso, è andato ospite da Gianluca Gazzoli e mi è piaciuto vedere il colosso Nino che improvvisa e spiazza il giovane Gazzoli che ha il solo difetto di essere umano. È un bellissimo tuffo nello stile Frassica.
  6. albumwhale.com è un sito dove la gente può creare delle playlist visuali di dischi, anche tu puoi registrarti e creare le tue, ma a me piace scoprire quelle degli altri.
  7. YouTube è il mio riferimento quotidiano per l’intrattenimento long form (sopra il minuto intendo). Siccome da un po’ di tempo sto seguendo Sofia Goggia, grande sciatrice, mi sono imbattuto in questo video di un giovane youtuber, impacciato ed entusiasta, che passa un giorno con lei.
  8. Adoro vedere il dietro le quinte degli spettacoli e quindi vado in brodo di giuggiole quando il National Theatre di Londra ha la cura e la gentilezza di confezionare un video così interessante su come hanno realizzato lo spettacolo The Boy with Two Hearts intervistando la video designer, la lighting designer e la sound designer.
  9. qualcunə mi ha parlato di mymind.com, uno strumento per salvare link e appunti in maniera visuale e rivoluzionaria. Loro dicono: Remember everything. Organize nothing. Io non credo che lo proverò perché sono pigro, ma il sito è super bello e magari a te può interessare.
  10. Norman Nielsen è uno di quei punti di riferimento insuperabili per chi lavora nello UX e UI design, magari già lo sai magari no. Ad ogni modo hanno pubblicato questo video di 3 minuti semplicissimo (bravз raga) in cui ci parlano di ‘carico cognitivo’ e come minimizzarlo per creare progetti più usabili e intuitivi. In pratica la mia missione di vita.

100° Bollettino - Trigger

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C’è una canzone che da qualche settimana mi assilla. Non so se capita anche a te, ci sono delle canzoni che ti fanno immediatamente ricordare un momento passato della tua vita, e anche un luogo, a volte degli odori. Ci sono canzoni che sono come dei fuochi d’artificio di ricordi. Non so sarò io che continuo a pensare al passato e cerco di capirlo, per trovare un non so quale senso, una ratio, che porta all’oggi del qui e ora. Del come sono, del com’ero.

Tutto questo perché sono così fissato col progettare, che per me il futuro non è altro che il progetto che sto facendo oggi, vuol dire che se poi domani non sono contento è perché oggi ho progettato male. Di solito sono troppo ottimista, cioè penso che il futuro si possa in qualche modo indirizzare, almeno quel che riguarda la piccola parabola del sassolino che è il nostro passaggio su questa terra.

Bene sospiro dicevamo??? Canzoni che aprono porte spazio temporali anche olfattive. Beh ho risentito forse su Tiktok o chissà dove, una canzone che non sentivo da tipo 25 anni e ho avuto questa sorta di flash come Mercoledì Addams quando le si girano indietro gli occhi.
Inconfondibile riff svarionato di chitarra in apertura, incedere molleggiato, crescendo con aggiunta di elettrificazione wall of sound, capelli sugli occhi, headbanging, sound anni novantissimo.
Insomma sento questa canzone e BOOM torno nel 1997, diciassettenne, sabato sera, in un locale chiamato Vidia, a Cesena, dove noi alternativi imolesi si andava in pellegrinaggio a ondeggiare ai margini della sala APPREZZANDO LA MUSICA finendo a sfamarci alla baracchina ambulante (oggi si chiamerebbe food truck) parcheggiato fisso all’uscita con mitologici panini salsiccia cipolla e maionese, altro che bada home la fuma vinaio.

Quante informazioni conserviamo laggiù imboscate nel nostro cervello, a prendere polvere, e basta uno stimolo casuale per riviverle in un flash.

Capita a anche a te? Quali stimoli ti triggerano ricordi?

Scrivimelo.

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Ma veniamo alla lista numerata più anni novanta del webbe:

  1. ho creato 3 sfondi originali Boshi per telefono e computer, li ho messi gratis da scaricare per una settimana e vi sono piaciuti di brutto. Se non li hai visti mi sa che non mi segui su Instagram e questo dice tutto, ma puoi rimediare! Puoi scrivermi con una motivazione valida per ricevere i miei sfondi gratuiti e sarò felice di mandarteli
  2. sto lavorando al Metodo Boshi di cui presto aprirò le porte per un primo piccolo gruppo di metodistз pionierз. Sarà un spazio digitale, una specie di studio remoto dove potrai entrare e venire a bottega da me, imparare la mia visione del lavoro, vedere le mie lezioni video su identità visiva, webdesign e in futuro di business della creatività, accedere al mio scrigno dell’ispirazione, dove salvo costantemente i link che trovo interessanti, alcuni dei quali finiscono qui nel bollettino o nel millesimato, ma molti altri no, dove salvo anche la musica che ascolto per trovare ispirazione. Ci saranno poi anche i nuovi video di Grafica del mercatino, realizzato proprio per noi che siamo in perenne ricerca di ispirazione. In pratica sarà come stare in studio con me, ma senza sentire che freddo fa in questi mesi qui dentro. Vuoi essere tra le primз metodistз? Scrivimi.
  3. Hai visto che Burberry è uscito con il nuovo logo? Nel 2018 era stato il primo brand a iniziare il trend dei loghi di moda in font bastoni. Puoi vedere cosa intendo in questa ricerca Google. Beh ora, con un nuovo direttore creativo, ha deciso di cambiare ancora. Il logotipo (la scritta) per me è stupenda, ma quel che mi piace ancora di più è il cavallo, mamma mia che figata, neanche sapevo che fosse parte della loro identità visiva. Ora invece campeggia tipo timbro su tutte le foto sul sito e sui social. Mi piace di brutto, e a te?
  4. Finalmente è arrivato su Netflix Cunk on Earth di cui stavo guardando da mesi delle clip spezzettate su Insta e TikTok. Si tratta di un finto documentario alla Quark, dove Alberto e Piero Angela in ologramma sono sostituiti da Philomena Cunk, personaggio di finzione interpretato da Diane Morgan che avevo conosciuto su After life di Ricky Gervais. Va in giro per le meraviglie del mondo, ci racconta la storia della civiltà umana, intervista degli attoniti professori e professoresse, in stile quasi Borat. Ci credi che l’autore è lo stesso che ha creato Black mirror? Mi fa piegare in due dalle risate. Aggiungilo alla tua lista di Netflix, qui trovi anche una intervista all’autore e all’attrice.
  5. Figo questo Web design museum dove puoi vedere, ad esempio, l’evoluzione della homepage di Facebook dal 2004 a oggi.
  6. Sono in fissa assoluta con un paio di dischi che ascolto a ripetizione:
    1. uno è questo disco un gruppo chiamato Voice Actor che ha fatto un disco di 109 tracce, in ordine alfabetico per titolo, chiamato Sent from my phone, ipnotico, elettronico, lento, strano. Bellissimo per concentrarsi, un po’ inquietante alla lunga. Non ci vivrei.
    2. l’altro è un disco molto più immediato, jazz, black, ambient, groovy, si chiama All Those Streets I Must Find Cities For e l’hanno fatto Plastik Beatniks. È un disco dedicato ad uno scrittore beat afroamericano di nome Bob Kaufman, ancora in vita, che non è mai arrivato alla ribalta. Ci sono infatti dei bellissimi momenti di spoken word inframezzati da sound sempre diversi. Super mega top.
  7. molto interessante questo video che mostra e racconta come Akira Kurosawa creava attraverso il movimento le composizioni visive che sono poi diventate i suoi mitici e lentissimi film.
  8. Non conosco bene questo sito chiamato Attached su cui però ho visto questo enorme attacco pubblicitario che Apple fece 1984 sulla rivista Newsweek praticamente comprandogli tipo venti pagine pubblicitarie contemporaneamente. La cosa bella è vedere come le ha usate per raccontare le figate del nuovo Macintosh. Guardale tutte qui.
  9. Stupenda la performance di Rosalìa ma in generale stupenda la sfilata Louis Vuitton Men’s FW 2023/24, stupendo l’allestimento, il concept, l’automobile, lo svolgimento, le luci, la musica, tutto. Guarda che meraviglia.
  10. I the pills sono tornati con un podcast video per Spotify e hanno fatto un trailer stupendo. Ascoltati/guarda direttamente il podcast su Spoty.
  11. Un tale Benjamin TD ha creato un sito chiamato Chronotrains dove una mappa mostra dove puoi arrivare da ogni stazione europea in meno di 5 ore. Scrive: «I dati si basano sul fantastico sito Direkt Bahn Guru, che li ricava direttamente dalla Deutsche Bahn.»
  12. Figo questo spot di McDonald, mi duole dirlo ma ci sanno troppo fare.
  13. Grazie internet perché mi hai fatto venire a conoscenza dell’esistenza dell’Husband Calling Contest della fiera dell’Iowa, dove chiunque si può cimentare sul palcoscenico nell’urlo per richiamare il marito. La cosa bella è che c’è tutta una giuria che valuta la potenza, la musicalità, l’intelligibilità di queste urla. Incollo da un articolo: «the champion Bonnie Swalwell Eilert yelled her husband’s name and then said, “Can you hear me? You get yourself in here right now. Come on! You know you’re gonna be late again and you know that I want to get there on time,” before repeatedly resuming calling her husband Roy’s name.». Ti prego devi vederlo perché è un bomba.
  14. La canzone di cui parlavo all’inizio è Undone (The Sweater Song) dei Weezer
  15. Ho scoperto dell’esistenza di una campagna Kickstarter per finanziare la produzione di un libro sulle tastiere, dalla macchina da scrivere a oggi, con foto e tutto, ma la cosa più bella è il titolo: Shift happens. Io adoro il suono di qualcuno che digita su una tastiera, quelle meccaniche poi hanno un suono che mi fa impazzire. Molti anni fa lavoravo in studio con uno che fumava come un cammello e picchiava come un fabbro sulla tastiera, mi piaceva il suono, ma detestavo il fumo passivo. Ora, grazie ai video ASMR, posso godere senza soffrire.
  16. Beh questo è il bollettino numero 100, volevo fare una festa e inviarlo dal vivo, ma poi invece eccoci qui.
  17. Fammi sapere quali sono le tue canzoni trigger e se vuoi essere tra lз primз a entrare nel Metodo.
  18. TVB

99° Bollettino - Scatole

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Mi piacciono le scatole, cioè mi piace avere delle scatole belle dove conservare e organizzare le cose. Le cose più disparate, gli adesivi, la cavetteria minuta, le vecchie cartoline, piccole grafiche, foto, borse di tela belle e via così.

Le mie preferite da qualche anno sono quelle di cartone (colore avana oppure nere) di Muji. Dovresti vederle, hanno degli angoli precisissimi, affilati quasi. Si aprono un po’ come le scatole dei prodotti apple, opponendo un po’ di resistenza per via del vuoto pneumatico che creano all’interno. Non c’è gioco, non c’è traballamento. La perfezione che vedi solo nei rendering.

Menzione d’onore anche all’Ikea che produce delle altre scatole comodode, certo non esageratamente perfette come quelle di Muji, ma è così che è il posizionamento Ikea sul mercato: economico e carino. Di Ikea ho una grande collezione di quelle di plastica semitrasparente bianca con coperchio e quelle specie di pinzette per chiuderle, ma ne ho anche diverse di cartone, cartone molto cheap devo dire, ma anche qui, ‘fa il suo lavoro’.

La fine dell’anno e l’inizio di quello nuovo mi risucchiano in un vortice di organizzazione. Non faccio buoni propositi, o meglio, non li faccio alla fine dell’anno ma quando mi vengono in mente. Invece tra Natale e capodanno, come in agosto, quando le rotative rallentano un po’ e l’altoforno viene fatto andare al minimo, voglio fare ordine e pulizia in studio. Comprato scaffale di metallo aggiuntivo, identica alla mia ormai signature libreria sfondo di tutti i miei content (e della mia reale vita lavorativa), e ora ci sto mettendo sopra tutto quello.

Non sai quanto tempo perdo (impiego, dài) ogni volta a pensare a che altezza voglio mettere gli scaffali. Alcuni alti per le cose alte, altri bassi, giusti per i libri piccoli che stanno male altrimenti negli scaffali troppo alti. Ma quelli alti li voglio in basso o in alto? E ad altezza testa scaffale alto o basso? Alla inizio sempre a montarli dal basso, metto il primo scaffale, ci appoggio una scatola o un libro che penso sia giusto che stia lì e lo uso come metro per montare lo scaffale superiore, e via così fino in cima.

Scatole

Lascio lo scaffale mezzo pieno, mezzo vuoto e lo rimiro per mesi; impilo scatolette, affianco libri, metto un reggilibro. Che soddisfazione mi dà il reggilibro, ma che invenzione geniale è? Quando i libri stanno su bene, lasciando quel bello spazio vuoto preciso di fianco. Senza collassare, senza che un giorno all’improvviso senti BAM, ti pendi un coccolone, poi capisci che era l’ultimo libro della fila in cui non avevi messo il reggilibro. Quel libro resterà sdraiato su quello scaffale per anni, lo sappiamo ormai.

Ma cosa ti stavo raccontando, ah delle scatole. Beh le scatole mi danno molta pace, ma decidere cosa metterci dentro e come organizzarle mi dà invece del filo da torcere. Organizzare le cose per dimensioni, per utilizzo, per data di acquisizione? Le nuove-vecchie grafiche del mercatino per i prossimi contenuti, le cartoline che mi manda Decarola, l’adesivo del bar di via del Pratello, le mine per il portamine che non uso, il mouse col filo da usare quando si scarica il mouse wireless, il panno per pulire lo schermo, la collezione di francobolli d’epoca che mamma mia non vedo l’ora di farti vedere ma non mi devo dimenticare di avere, quel biglietto da visita di Sa’ pesta di Genova che fa la farinata più buona del mondo.

Così finisce con gennaio iniziato ormai da settimane, le rotative e l’altoforno ripartiti a pieno regime e io che sono messo così.

Scatole 2

E tu?
Ma veniamo ora all’elenco numerato più organizzato del web:

  1. Domani inizia il mio corso gratuito Introduzione all’identità visiva in 5 appuntamenti (di sabato dalle 10 alle 12) alla Torre Unipol di Bologna, in collaborazione con Articolture. Vieni anche tu? Iscriviti gratis qui
  2. ho pubblicato il progetto grafico per il disco di Moltheni Forma mentis dove ho progettato il vinile e il digipack in stile cimitero vagamente art nouveau decadente. Lavorare con Umberto è sempre una figata, tiriamo sempre fuori delle grafiche sfiziose.
  3. un altro progetto sfizioso che ho pubblicato sul mio sito dopo tanto tempo è l’identità visiva per una gelateria di Imola diretta da uno chef che proviene da un ristorante stellato. La gelateria si chiama Zlè che in dialetto romagnolo vuol dire gelato. Guarda il progetto grafico.
  4. ho completato la serie di episodi di grafica dal mercatino olandese, in questo video sul mio canale Youtube ti mostro un libro illustrato del 1931, un listino prezzi di una concessionaria auto «Hudson» del 1934, un documento di trasporto delle ferrovie olandesi, il magazine della Philips «Buona ricezione» del 1959, un cartello triangolare della «Castlebeer», una pagina del catalogo di autocarri della «Geesink e figli» del 1925, alcune super etichette di sciroppi del 1925, un cartello rosa fluorescente con scritto «Metà prezzo» in olandese e uno schema tecnico di una radio del 1928. Pregevolissimi!
  5. per la rubrica Sfoglialibro, dove ti racconto dei libri molto belli provenienti dalla libreria del mio studio, ti ho mostrato:
    1. il catalogo della mostra Flash Back che ho visto al museo Mauritshuis dell’Aia. La mostra vedeva 16 fotografi olandesi reinterpretare altrettante opere dei maestri olandesi della collezione permanente del museo. Copertina telata in rosa e rosso, con i testi metallizzati stampati a caldo. Il progetto grafico è in stile classico razionale olandese: un solo font con un solo peso e molto spazio bianco. Guarda il video completo (4:28")
    2. i magazine di due dei musei più belli che ho visitato in Olanda: il suddetto Mauritshuis de L’Aia e lo Stedelijk di Amsterdam. Guarda il video completo (6:02")
  6. poi vabbè, non ricordo se ti avevo mandato il video televendita del calendario e il relativo video con i fuori onda
  7. everyday.photo è un progetto fotografico di autoritratti di Noah Kalina, in corso da 20 anni. Guarda le prime foto, e guarda le ultime. Marò.
  8. su Radio 3 ho sentito un concerto pazzesco di musicisti afghani che suonavano musica tradizionale afghana al festival di Rudolstadt in Germania. Qui c’è il video del concerto. Che trip.
  9. zty.pe è un giochino online intrippantissimo dove devi digitare sulla tastiera le parole che vedi e tipo esplodono. È carino per cinque minuti.
  10. no vabbè, questo video è spettacolare, una specie di grafica del mercatino però fatto come si deve. In pratica è un video del Victoria & Albert museum di Londra che racconta i biglietti di Natale illustrati della loro collezione. Stupendissimissimo.
  11. John Zorn è uno dei sassofonisti più creativi ed estremi dello scenario, e vederlo suonare all’interno della Gagosian Gallery deserta, coi in quadri, le luci, i colori, Babbo Natale, è una bomba atomica.
  12. La Tate che parla di Cezanne.
  13. Sono andato in fissa con i video del mio amato Jack White in cui parla dei pedali distorsione per chitarre che produce. Non suono neanche la chitarra, ma senti che suoni. Passerei ore ad ascoltarlo.
  14. Cicalone è venuto a Bologna a raccontare il degrado della Montagnola e della zona Universitaria. Alla fine comunque Bologna mi sembra ne sia uscita molto dignitosamente (almeno rispetto a Roma, mamma mia)
  15. Muoio per i video di allestimenti museali, in questo la National Gallery di Londra mostra come stanno allestendo una sala con delle opere del Rinascimento italiano. Cioè immagina di maneggiare un’opera di Antonello da Messina. Io piangerei. Guarda che bei colori, e che bei carrelli!!
  16. mi piace anche guarda i video di un negozio di hi-fi di Carpi (MO) che si chiama Audiocostruzioni. Sono bravissimi, e mi intrippo con queste televendite di componenti hi-fi stupendi. Guardare e non comprare.
  17. infine mi ha sconvolto il video di Pietro Morello, un grande content creator, seguilo, mi piace moltissimo come personaggio. È daltonico e in questo video spiega e soprattutto mostra, come vede lui. Non ci volevo credere, praticamente tutto grigio.
  18. Molti video in questo bollettino, sì, ma la mia vita è così ormai, lavoro e video. A volte queste cose si sovrappongono.
  19. Per il resto tu, Camila, come te la passi? Fammi sapere qual è il tuo rapporto con le scatole.
  20. TVB

98° Bollettino - Palestra

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Sai che da qualche mese ho iniziato ad andare in palestra? Ho superato quel mio preconcetto che mi portava a pensare alla palestra solo come un ricettacolo di mostri. All’inizio ho iniziato semplicemente a correre sui tapis roulant e pedalare sulla cyclette, ma sentivo di stare solo grattando la superficie, così ho deciso di chiamare uno dei personal trainer le cui schede personali (con foto) sono appese su una bacheca.

Scelgo quello che mi sembra DI MENO un elettore dei Fratelli d'Italia: capelli lunghi, pizzetto, muscoli inevitabili, ma almeno non aggressivi. Ha l’aria da metallaro e a me i metallari stanno simpatici. Lo incontro dal vivo senza sapere cosa aspettarmi e davanti a me compare una persona timidissima e gentile. Un corpo effettivamente scolpito nella pietra, con un marcatissimo accento di Francavilla Fontana centro, provincia di Brindisi, da dove effettivamente proviene.

Le prime lezioni vanno bene, lui che ride sbrigativamente alle mie battute, mi insegna a usare le macchine, tollera le mie domande come io tollero quelle di un bambino, gli insegno a emettere la sua prima fattura e lui mi redige una scheda lasciandomi, su mia richiesta, al mio ineluttabile destino.

Con la mia scheda, gli auricolari con la santa cancellazione del rumore, inizio settimana dopo settimana a trovarmi a mio agio con questa routine.

È adesso che inizio a notare i tic delle persone, inizio a trovare dei pattern, inizio a sollevare la patina di normalità e sbirciare nella freakness del genere umano:

  • vedo uno che negli spogliatoi si mette il deodorante prima di entrare in palestra
  • vedo uno che entra in doccia con le cuffie audio
  • vedo gente gonfissima che gira in calzini per la palestra
  • vedo uno dei personal trainer (non il mio) che urla a tutti di rimettere a posto i pesi e ci rivedo lui da piccolo che viene sgridato in pubblico dal suo burbero e anaffettivo padre
  • vedo uno che si schiaccia un punto nero per un'ora davanti allo specchio in mezzo alla palestra
  • vedo due tipi che si alternano alla panca e quando uno non riesce più a sollevare l’altro gli dice: «Easy! Easy!»

E questi sono solo alcuni dei flash che capitano, sono sicuro che se non avessi gli auricolari con la cancellazione sentirei anche molte conversazioni interessanti da raccontarti. Nel frattempo però, mi sta piacendo andarci, mi aiuta a mettere in fila i pensieri per essere più efficiente quando mi rimetto a lavorare.

E tu invece? Ci vai in palestra? Com’è la tua? Com’è la gente che ci va?
Se ti va scrivimelo qui.

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Ma passiamo all’elenco numerato più anabolizzato dell’interweb:

  1. nel 2015 partecipai a una gara per la grafica della stagione del Teatro Comunale di Bologna, figata atomica. Non vinsi (non ho mai vinto niente), ma rivedendo in questi giorni la mia proposta grafica mi è venuta voglia di fartela vedere. Mi sembra ancora oggi un bel progetto! Ma sono di parte.
  2. ho pubblicato il progetto della nuova identità web per Bormio, la celebre località sciistica. Si tratta di un mega sito, realizzato insieme a Studio Samo, dove la sfida era fare coesistere nello stesso sistema coordinato, la stagione invernale (sci, neve, snowboard) con la stagione estiva (bici, trekking, passeggiate).
  3. ho anche pubblicato il progetto grafico per il company profile, che poi è diventato un company magazine, per Liu Jo Living, la collezione di arredi di Liu Jo.
  4. ho fatto un video tipo televendita che forse hai già visto, ma non so se hai visto i vari fuori onda di me e Camila che abbiamo raccolto in questo reel. Ho anche raccolto alcuni screenshot delle vere televendite di Wanna Marchi.
  5. ti ho raccontato su insta di un fotografo che mi piace da matti che si chiamava Hein Gorny e ti ho mostrato uno strano foglietto, tutto mangiato dai topi, che ho trovato in un mercatino in Olanda: un documento di trasporto delle ferrovie olandesi di inizio Novecento.
  6. Ah, come sai ho anche progettato un tombolone napoletano tipografico, che, al contrario del calendario che è andato esaurito, il tombolone è ancora disponibile a €7 spedizione inclusa. Ci tenevo però anche a raccontarti per bene tutto quello che mi ha spinto a progettarlo, che legame ho io con la tombola, e anche il come si usa il tombolone napoletano. Tutto in questo reel, oppure guardalo in 4K sul mio Youtube
  7. per la rubrica Sfoglialibro in cui ti racconto in video i miei libri preferiti, ho fatto questo video sul catalogo di una mostra che ho visto all’Aia quest’estate, si chiamava Flash Back. 16 fotografi di oggi reinterpretano altrettante opere della pittura fiamminga tipo del Seicento. Un librone bellissimo.
  8. DallE, il sistema di intelligenza artificiale con cui ormai anche tua mamma sta generando immagini, è diventato aperto a tuttз
  9. ogni volta che ci disiscriviamo da una newsletter di un brand succede questo. LOL
  10. mi piace ogni tanto rilassarmi guardando video su Youtube di questo account chiamato HTMHell che nella sua rubrica Is it a button?! analizza bottoni in siti a caso e come sono fatti. Guarda anche tu Is it a button, part 1 e rilassati, ne hai bisogno.
  11. non sapevo esistessero solo 36 situazioni drammatiche possibili nelle storie. Le ha elencate un tipo nel 1895.
  12. che figata sono queste grafiche anni 80 del brand Esprit. Quasi quasi mi ci ispiro per qualche mio progetto
  13. Qualcunə su internet ci ha fatto riflettere su quanto fosse intrippante la musica di sottofondo del meteo di Canale 5 nel 1995
  14. Slowroad è un videogioco online dove guidi una macchina con le frecce della tastiera, è silenzioso e super rilassante. Provare per credere
  15. non ricordo se ti ho già fatto veder questo bellissimo video del più antico ristorante di Brooklyn. Ora anche un nuovo senso, dopo che ho visto The Bear, una serie tv su Disney+ su un ristorante scassatissimo di NY. Hai visto The Bear? A me è piaciuto da matti
  16. le foto finaliste per il premio Comedy Wildlife Photo del Guardian sono molto patatose
  17. un tipo si è preso la briga, grazie anche all’intelligenza artificiale e alle webcam pubbliche per le strade, di ricostruire il dietro le quinte di alcune foto di strada di alcunз influencer
  18. per ispirare sia me che Camila per girare la nostra televendita di Natale, ci siamo caricati la molla guardando questo video best of di Wanna Marchi. Allucinante.
  19. ti lascio con questa scansione del manuale di istruzioni del 1939 del Maggiolone Volkswagen.
  20. Non dimenticarti che ho anche un’altra newsletter gratuita in cui parlo di progetto e di grafica: il Metodo Boshi Millesimato
  21. E tu come te la passi? Raccontami qualcosa tu altrimenti qui parlo solo io
  22. TVB

97° Bollettino - È chiaro?

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Pochi minuti fa ho svelato i nuovi prodotti Boshi esclusivi che fino al 24 novembre hanno un prezzo early bird scontatissimo:

  1. il nuovo Calendario Boshi 2023, edizione limitata a 100 esemplari numerati
  2. un inaspettato Tombolone napoletano tipografico per trasformare la tua normale tombola in una suggestiva sceneggiata napoletana
  3. uno sticker pack che comprende 4 adesivi uno più bello dell'altro progettati da me negli ultimi mesi
  4. un paccotto bundle che comprende tutti e 3 i prodotti ad un prezzo clamoroso

La spedizione in tutta Italia è inclusa!

Per presentarteli ho preparato insieme a Camila questo video di 3 minuti, durante il quale ridefiniamo i limiti conosciuti dell'imbarazzo. Devi troppo vederlo e dirmi cosa ne pensi
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Nei prossimi giorni all'interno del Millesimato, la newsletter del Metodo Boshi, racconterò tutto su come li ho progettati, quali sono le reference visive a cui mi sono ispirato e il processo creativo che ha generato questi prodotti.

Nel frattempo ricorda che solo fino al 24 novembre i prodotti saranno a prezzo scontatissimo, dopodiché andranno a prezzo pieno, ma soprattutto che del calendario ho stampato solo 100 copie numerate a mano, e stanno andando via come il pane.

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96° Bollettino - Vinted

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Sai che non pensavo che ci sarei cascato anche io dentro le sabbie mobili di Vinted, eppure eccomi qui, calato per intero dentro questo bazar.

Vabbè mamma, Vinted è un mercato online di roba usata (tipo una app). Qualche mese fa questa app mi tormentava di pubblicità all’inizio di ogni video YouTube e, come tutte le pubblicità, le saltavo appena possibile.

Chissà se qualcuno ha inventato un campionato di rapidità nello schiacciare il bottone «Salta gli annunci», tipo ricordo a 0,01 millesimi di secondo, tipo l’Usain Bolt dello skip ad.

Superato quel pressing pubblicitario, in questi giorni mi sono ritrovato tutte le amichз che spontaneamente «Ah questa camicina l’ho presa su Vinted», «Ah ho venduto su Vinted quelle scarpe che non mettevo da una vita», «Ah se penso a quanti vestiti ho regalato ai poveriii!». Tant’è che ho voluto provare anche io e boom, risucchiato.

Il primo acquisto che ho fatto è stato un pantaloncino della Nike venduto da tale cicia281282 per €4. Quattro euro! Ok + spedizione: €3.34 + Commissione per la Protezione acquisti: €0.90. Va bene, è sempre pochissimo. Pantaloncini perfetti per andare in palestra. Arrivati, tutto ok.

Il trip mi piace, allora inizio a provare le funzionalità avanzate, tipo il bottone «Fai un’offerta» tramite il quale puoi mandare una proposta al venditore di un prodotto facendo tu un prezzo. Ci prendo gusto (tant’è che Vinted ti consente un massimo di 5 proposte di offerte al giorno).

Qui anche gli introversi come noi possono negoziare senza penare, perché neanche io amo trattare con unə sconosciutə sui 7 euro di una t-shirt di Antetokounmpo. Per questo hanno inventato il bottone «Fai un’offerta»: tu scrivi solo la cifra che offri (tipo €6) e l’utente dall’altra parte riceve un microcopy molto educato, del tipo «Ciao, venderesti questo prodotto a €6?», che è davvero una forma educata di porre una domanda del genere, no?

Poi sento il mio amico Decarola che dice che «Ah [hai notato che tuttз i miei amici iniziano le frasi con ‘Ah’] sotto i 100 euro non vale neanche la pena mettersi a vendere niente», ma io preferisco restare nel Vinted senza pensieri, sotto i 30€, e più spesso sotto i 20. Ancora più facile intorno ai 10. PER ORA.

Mi piace che la roba usata torni a vivere, liberandoti di quel che non usi più senza sensi di colpa, chi compra magari evita così di comprare anche solo un pezzo nuovo. L’industria del fashion è devastante. Per cui, bella Vinted.

Ora ti saluto perché devo andare in un centro di assistenza fiscale qui dietro l’angolo a interrompere una qualunque ricongiunzione dei contributi previdenziali per dirgli «Ciao! Dovrei spedire questo pacchetto di Vinted!» :-)

Ma veniamo all’elenco numerato più previdenziale del webbe:

  1. Ho pubblicato
    • il progetto grafico che ho curato per Liu Jo Living al Salone del mobile di giugno (sì, ci vuole sempre un po’ di tempo per raccontare un lavoro). Dài un’occhiata al progetto completo.
    • l’identità visiva che ho creato per uno studio dentistico specializzato in cure dentali per bambinз e ragazzз. Si chiama Arno Junior, guarda il progetto
    • beh poi il progetto di identità per casarmonica, un auditorium di legno in mezzo alla natura della Val Visdende. Un posto pazzesco, dove tra il 26 e il 30 ottobre 2018 la tempesta Vaia ha abbattuto milioni di alberi distruggendo decine di migliaia di ettari di foreste alpine di conifere. Qui il progetto grafico.
    • ah e l’identità visiva di TAAAC – Torniamo a casa, un progetto ideato da un gruppo di psicologi e pedagogisti dell’Associazione Bateson e da CO Gruppo nato nella primavera del 2020 per offrire ispirazione e vicinanza a genitori e famiglie durante il lockdown. Guardalo qui.
  2. A livello di content, considerato che son passati due mesi dall’ultimo bollettino, ce n’è per tutti i gusti:
    • ti ho raccontato su Instagram due artisti che mi hanno ispirato: uno è Paul Rand e l’altro Jean-Michel Basquiat.
    • a inizio settembre sono tornato al meraviglioso freelance camp di Marina Romea (dove devi venire anche tu l’anno prossimo). Ho realizzato insieme a Camila, come molto di quello che vedi qui, mitica Cami, un reel con un po’ dell’aria che si respira lì, ma soprattutto tante guest star come @alebegoli, @gluca, @brunellalv, @camettii, @chiarabattaglioni, @parlachetipassa, @robyzante, @evalunapunk, @lombardi.lara, @luponellefragole, @pierotaglia
    • ho sfogliato un paio di libri interessanti per te su YouTube: uno è la biografia del designer Erik Spiekermann, un bel libro con la copertina arancione fluorizziamo bucata, e l’altro è un libro un po’ vintage con dei manifesti d’epoca della Riviera romagnola.
    • Ma la vera chicca vintage è questo opuscolo del 1939 della sartoria Zegna che spiega come si veste l’uomo elegante in date circostanze.
  3. Non so se usi Trello, io sì. Questa è una lista delle scorciatoie da tastiera. Super utile.
  4. People Selling Mirrors è un account Twitter che raccoglie le foto assurde di chi mette in vendita gli specchi. Effettivamente sono un delirio da fotografare. Guarda per credere.
  5. Carlo Bonomi è stato il doppiatore che ha dato la voce a Pingu. Non sapevo che fosse italiano e che fosse così bravo. È morto da poco, RIP, e mi sono imbattuto in questo video in cui lo si vede all’opera. Stupendo.
  6. Da vedere il sito di Steve Jobs Archive, sia per i contenuti che per il layout. Non subito semplice da navigare, troppo minimale, animazioni un po’ aggressive, ma comunque interessante.
  7. Neal Agarwal è un genio, davvero. Si definisce un creative coder, e ti basta andare su neal.fun e vedere quanto ognuno di questi suoi ‘giochi’ sia esattamente il sito mono funzione super divertente e intelligente che mi piace navigare. Vabbè già l’url .fun, quanto è figo. Buon viaggio, ci vediamo tra due giorni.
  8. Il tema musicale di Better Call Saul suonato dalla band che l’ha creato
  9. L’Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea ha realizzato un canale YouTube sul cinema d’impresa. C’è una marea di caroselli, ma anche altri tipi di content interessanti.
  10. Bernd & Hilla Becher sono stati due coniugi tedeschi rinomati per i loro studi sulla fotografia industriale. Fotografavano cavalcavia, stabilimenti e torri idriche, ma ne fotografavano tante e tutte queste foto messe insieme avevano una estetica incredibile. Il MET di New York gli sta dedicando una mostra, e quei santi hanno fatto una visita guidata con il curatore e l’hanno condivisa su YouTube. Quanto li amo.
  11. Il Museum für Gestaltung di Zurigo ha un sito bellissimo, davvero ben fatto, ricchissimo di immagini bellissime. Anche qui, io vorrei di lavoro fare solo questo, girare per questi siti internet ascoltando musica.
  12. Ti lascio con questo video di musicisti metal che provano a decifrare loghi assurdi di band metal, hai presente quelli illeggibili? È un video stupendo, in italiano tra l’altro. E sono bellissimi anche i loghi!
  13. Ora ti saluto.
  14. Seguimi su Instagram, attiva la campanella eccetera, perché nei prossimi giorni annuncerò tipo i nuovi adesivi Emmaboshi, i nuovi calendari 2023 e altre cosine del mondo Boshi che chi prima arriva meglio alloggia.
  15. TVB

95° Bollettino - Idolo

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L’altro giorno scrollavo Instagram quando vedo che uno dei miei idoli grafici pubblica una foto strana, che stonava con il suo solito piano editoriale. Era una foto di una statua in bronzo della fontana del Nettuno di Bologna, ecco perché mi sembrava strana.
Lui è californiano, 66 anni, con un suo posto nella storia della grafica mondiale, iniziatore dello stile grunge rovinato, con una sua masterclass all’interno di masterclass.com insieme a gente come Gordon Ramsey o Steph Curry. Uno a cui mi sono ispirato parecchio, soprattutto all'inizio.

D’impulso commento sotto la sua foto «Bologna??» con due punti esclamativi di modo che fosse chiaro che non stavo solo cercando di indovinare la città, come avrebbero fatto tanti altri, ma stavo anche manifestando stupore.

Torno alla mia giornata, ma con un ronzio nella testa. David Carson potrebbe essere passato da Bologna, che storia. Improvvisamente mi mette like e addirittura commenta «@emmaboshi yes!».

Inizio a surriscaldare: David Carson ha interagito con me, per me una cosa già da raccontare allз nipotз.

A questo punto mi faccio coraggio e commento dicendogli se ci becchiamo per un caffè, cosa c’è di più italiano di beccarsi per un caffè? Top, sto già pensando a quale bar scegliere per fare bella figura, un posto con l’aria condizionata, oppure con i tavolini fuori, il sogno di ogni turista americano, ma ci vuole un posto dove non ci siano troppi piccioni che grufolano, ma neanche troppo pochi.

Fatto sta che gli dico anche se preferisce posso portarlo anche a bere un cosiddetto aperitivo (sic) e mentre pubblico rifletto sull’effetto sudorifero di emozione + alcool + caldo letale.

Torno alla mia giornata ma non riesco più a pensare a niente. Rischio di incontrare di persona uno dei miei idoli viventi. Cioè, ci siano seriamente concrete possibilità che ciò possa avvenire. Non riesco a pranzare, sudo, penso a quali frasi dire in inglese, mi agito pensando che non potrò governare le sfumature di senso che uso di solito in italiano per convincermi di stare conducendo la situazione. Perché sì, dopo che ho proposto io a David Carson in persona di beccarci, dovrò poi essere io a fare il disinvolto land lord che accompagna il viaggiatore venuto da lontano all’interno delle proprie piantagioni.

Improvvisamente commenta «@emmaboshi sounds good. Where are u?».

È la fine. Si starà aspettando che io sia subito disponibile? Mi devo organizzare. Gli scrivo che gli mando un messaggio privato e così faccio. Gli scrivo che lo raggiungo dove vuole quando vuole, ma per fortuna o purtroppo per tutto il resto del giorno non risponde.

Sollevato dal silenzio mi sveglio stamattina e trovo un suo messaggio diretto di mezzanotte che dice: «Ohhhhh I’m not there right now….. Rain check pleeeeez!»

Mi domando se non so scrivere in inglese (probabile) oppure se lui, come molti sessantaseienni, non ha familiarità con la comunicazione asincrona. Allora mi concentro sulla seconda parte «Rain check pleeeeez!» e penso che mi stia dicendo di controllare la pioggia per favore!

Rispondo che mi piacerebbe un grande acquazzone perché siamo in siccità da mesi ecc, ma vengo a sapere che rain check in realtà vuol dire «rimandiamo, riprogrammiamo». Annullo immediatamente l’invio del messaggio sulla siccità! Non l’avevo mai sentito dire.

Si riapre la partita! Non sono più al sicuro! Rischio di doverlo/poterlo incontrare di nuovo (dovrei essere eccitato invece). Non posso tirami indietro, perché lo so che me ne pentirei, allora gli srotolo di nuovo tutte le mille possibilità di intrattenimento enogastronomico bolognese.

Per fortuna da qualche ora ormai tutto tace. Sono salvo e ce l’ho messa tutta. Lui sarà pieno di cose da fare, è una star internazionale della grafica, magari si trova già a Dublino o Dubai, chissà.

Chissà cosa mi succederebbe al cospetto dell’Estetista Cinica :-)

A te è mai capitato qualcosa del genere con unə dei tuз idolз?

PS. Il post di David Carson è questo.
PPS. Carson è davvero a Dubai ora. LOL

——

Ma veniamo alla lista numerata più imbarazzata del webbe:

  1. Quando un anno fa mi contattò il Festival Biblico fui lusingato e sorpreso. Come saranno arrivati a me? Beh tramite questa newsletter, ci credi? Vedi che pubblicare funziona? Oggi posso finalmente condividere con te il racconto dell’interno progetto di rebranding che abbiamo curato per il loro festival. Dal radicale redesign del logo ai format per la comunicazione visiva. Guarda il progetto completo e fammi sapere che ne pensi.
  2. Un altro grande progetto, iniziato ancor prima del Biblico e concluso in queste settimane, è il progetto dell’identità visiva della Ciclovia del Santerno. Si tratta di un percorso per ciclisti e pedoni che si snoda per 44km ai fianchi del fiume Santerno in provincia di Bologna. È un progetto speciale perché attraversa la città dove sono cresciuto, ovvero Imola, e so che ad esempio mio padre ne è un utente assiduo. Ecco che finalmente siamo riusciti a raccontarti il progetto per esteso. Guardalo qui.
  3. Sono stato in un locale carino tutto agghindato come un bar anni 60. Al suo interno ho trovato un vecchio telefono a gettoni che ho fotografato e mi ha ispirato questa grafica.
  4. Continua la rubrica dove parlo di designer e artisti importanti per me, negli ultimi post ti ho raccontato del lavoro di Vignelli, Carson (non per dire), Glaser e quello di Fortunato Depero.
  5. In queste settimane, erano tipo 5 o 6 settimane che non ti scrivevo, sono usciti anche due episodi dello Sfoglialibro, la rubrica che risponde alla domanda «Ma quella dietro di te è una vera libreria o è uno sfondo?»:
    1. Don’t make me think di Steve Krug un libro fondamentale per progettare bene un sito internet.
    2. Tying the perfect parcel il libro di Rosemarie Jarski che ti insegna a fare qualunque cosa. Qualunque.
  6. La mia passione per i libri si unisce a quella per il vintage nella rubrica «Grafica del mercatino» dove in questo episodio ti mostro il meraviglioso annuario del 1929 del Touring Club Italiano.
  7. Quanto sono belli i manifesti delle sagre? Crescendo in provincia ne ho visti tanti e sono sempre rimasto affascinato da quella grafica spontanea, leggibile anche da chi fa le rotonde ai 150 con le auto smarmittate. Gli ultimi che ho visto mi hanno ispirato questi remix pazzereli.
  8. Ho dimenticato di mostrarti alcuni ricordi del primo UX day a Faenza, una conferenza fighissima dove si parla di progettazione web fatta come si deve.
  9. Ti ricordi Emmaboshi collection? Beh, essa vive! E viaggia anche più di me. In queste foto puoi vedere una T-shirt dedicata alla rotella del telefono a rotella, sotto al ponte di Manhattan.
  10. Wade and Leta sono un duo di artisti di Brooklyn (e di dove altro?) che fa (cito testuale) musica per gli occhi. Effettivamente vedendo il loro sito i miei occhi hanno goduto.
  11. La mia amica e stimata Alessandra Farabegoli è sbarcata con un corso di Email strategy su Domestika. Già solo vedere il trailer mi ha gasato. Chissà se prima o poi non avrò anche io un corso di identità visiva.
  12. Sono 15 anni che è uscito l’iPhone e questo thread Twitter di uno dello staff, mostra alcune foto di repertorio e alcuni aneddoti. Indovina che tipo di persone erano al vertice? Ad ogni modo, bella lì, non potrei vivere senza quell’oggetto magico.
  13. A quanto pare esiste un font specifico (il Neutra face) con cui scrivere i numeri sulle case dei quartieri gentrificati americani. Vice US ne parla in questo articolo.
  14. Angolo nerd: come fa Netflix a trasmettere una grana così dettagliata su video iper compressi? Non lo so bene, ho provato a leggere questo articolo dove se ne parla ma poi mi sono addormentato (stai ancora guardando?)
  15. Spulciando tra i conteuti dello Smithsonian Museum mi sono imbattuto in questo video trailer per una mostra sulla Conflict Kitchen, che è stato un chiosco di cibo a Pittsburg che serviva cibo di paesi in conflitto con gli Stati Uniti (tipo Afghanistan, Cuba, Iran, North Korea, Palestina ecc). Ogni tot mesi cambiava nazionalità di cibo. Era una sorta di perfomance art, dove però potevi mangiare. Avevano la carta da imballo dei cibi con sopra scritti i testi critici. È ancora online il loro sito.
  16. Qualche tempo fa ti parlavo di Cicalone e dei suoi video. Ogni tanto continuo a guardarmeli, gira per i quartieri cosiddetti popolari e le zone malfamate della città, parla con le persone, ti mostra uno spaccato di vita delle nostre città che altrimenti non vedresti. L’altro giorno ho guardato Roma Termini ma non sono riuscito a finirlo. Troppo peso. Vale comunque la pena guardarci.
  17. Ma ti voglio lasciare con una chicca positiva: 50hacks.co sembra raccogliere 50 consigli per lavorare meglio ed essere più produttivз (o meno rammollitз, vedi tu). Il più votato al momento è «Say no without any explanation.» LOL, bellissimo.

94° Bollettino - Bibliotecaria

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Ti voglio raccontare questa storia che mi ha molto colpito: l’altro giorno ho incontrato per caso la bibliotecaria delle mie scuole superiori. Era da venticinque anni che non la vedevo, o meglio, qualche volta l’ho intravista da lontano, ma non avevo mai interagito, non si ricorderà mai di me.

Così l’altro giorno ci incrociamo sotto un portico affollato, io la riconosco perché praticamente è identica all’epoca, ma lei naturalmente non mi può riconoscere. Ai tempi della scuola avevo i capelli lunghi fino a metà schiena, gli occhi pieni di fiducia. Inoltre lei era la nostra bibliotecaria, una sola persona, noi studenti eravamo un variopinto branco di capre puzzolenti.

L’Istituto Statale d’Arte a Bologna (detto ISAB) era una scuola particolare: aveva sede in centrissimo, all’interno di un ex convento schiacciato tra una ex chiesa e il liceo classico dei fighetti ad alto reddito. C’erano torri, cortili, palestra con il soffitto a volte, statue e graffiti dappertutto, aule con soffitti alti nove metri, un luogo meraviglioso che negli anni Novanta era come vivere un rave all’interno di un monastero abbandonato.

In questo brodo acido sono entrato quattordicenne di provincia con la riga in mezzo e sono uscito diciannovenne con la coda.

Tra le innumerevoli propaggini poco esplorate c’era anche una misteriosa ‘cripta’, una vera cripta sotto terra, dove trovava il suo spazio una preziosissima biblioteca di libri e riviste d’arte. La biblioteca era a ‘scaffale chiuso’ ovvero se volevi un libro o una rivista dovevi chiedere alla bibliotecaria di aprirti gli scaffali, a quel punto potevi curiosare tra i libri.

Questo spazio era gestito da una sola persona: la Bergonzoni, una minuta e distinta signora, che riusciva a sopportare noi adolescenti ribelli e l’isolamento forzato sotto terra. Era bianca cadaverica, ma sempre sorridente.

A frequentare la cripta c’eravamo solo io, lei e qualche altro strano essere come noi attrattз dai libri.

La Bergonzoni in quegli anni ha avuto un ruolo cruciale. Con pazienza e comprensione ha preso me e i miei tumultuosi 17 anni e mi ha indicato un sentiero che, con i miei capelli davanti agli occhi, non vedevo. Era A KURTURA!!! I LIBBRI!!! EEE COSE DA SAPE’! Scusa dovevo sdrammatizzare un po’ altrimenti mi commuovevo.

Mi ha suggerito dei libri, me li ha dati in prestito (hai capito che figata le biblioteche?!?), non mi ha sgridato troppo quando li riportavo in ritardo e me ne consigliava degli altri.

Insomma l’altro giorno l’ho beccata per strada e tutti questi pensieri che ti ho scritto mi sono passati davanti come un flash. Allora l’ho fermata e gliel’ho detto. Si ricordava di me! L’ho ringraziata per il suo lavoro, per la direzione che anche grazie a lei ho imboccato. Si è commossa e mi ha detto che visiterà il mio sito per vedere i miei lavori, chissà se le piaceranno.

E tu invece, hai avuto qualcunə che ha cambiato la direzione della tua adolescenza e ti ha portato a essere quel che sei oggi?

———

Ma veniamo all’elenco numerato più indirizzato del webbe:

  1. Qualche settimana fa sono stato al Salone e ho raccolto alcuni stampati bellini. Ti racconto tutto in un video che ho pubblicato su YouTube Un grafico al Salone 2022, dura 4:33, il tempo perfetto di una sosta sul water.
    1. Quando ero in giro per Milano ‘ho fatto anche queste storie’ su Insta.
  2. Ho pubblicato il progetto di identità visiva che ho curato per lo studio Tracce, uno studio di architettura e ingegneria. L’icona è una T disegnata a mano da me, una traccia di terra, anche i colori sono quelli della terra. Guarda il progetto completo.
  3. Ho raccontato su Insta una artista che ha avuto una grande influenza su di me e non solo su di me (vedi Olimpia Zagnoli e Giorgia Lupi per citarne alcune). Si tratta di Sonia Delaunay, guarda il post in cui ne parlo.
  4. Un grande progetto durato anni, con partenze e pause, è il progetto di branding e webdesign per Guido, la libreria di corsi online di marketing fondata da Enrica Crivello e Ivan Rachieli. Qui trovi il progetto completo.
    1. Hanno anche parlato di me e del nostro lavoro insieme in questa puntata del loro podcast in cui paragonano il mio ruolo al ruolo di Nala nel Re Leone.
  5. Sono stato a Reggio Emilia a vedere alcune mostre del festival Fotografia Europea e te le ho riassunte in questo reel su Insta.
  6. L’ispirazione, questa sfuggente nuvoletta, come trovarla? Come richiamarla quando c’è bisogno? Ho raccontato alcune mie tecniche su invito di Nicole Zavagnin per la sua newsletter qualche mese fa. È stata così gentile da consentirmi di pubblicare il testo anche sul mio blog: Ispirazione selvatica e dove trovarla.
  7. Sono stato allo UX Day di Faenza e in un talk che parlava di accessibilità si è parlato anche di accessibilità linguistica portando il buon esempio della provincia di Bolzano che ha una versione in lingua facile del suo sito.
  8. Magari sei tra i trenta milioni di persone che l’hanno già visto, ma io l’ho scoperto solo ora. Hai presente quella musica che mettono di sottofondo prima dei concertoni giganti? Beh a quanto pare si mette spesso Bohemian Rhapsody dei Queen e capita che la folla oceanica inizi a cantare. Brividoni!
  9. Il giubileo della Regina, 75 anni di regno, ok. Sul canale YouTube ufficiale della Royal Family hanno pubblicato questo delizioso sketch (sì uso la parola delizioso ok?) tra la regina e Paddington il TENERO ORSETTO.
  10. Essere creativi è un privilegio economico? Se lo chiede Alessandro Sahebi in questo lungo pezzo che NON ho letto ancora, ma che credo sia interessante. Anzi se lo leggi e me lo riassumi mi fai un piacere :-)
  11. Instagram ha ora un suo font, Instagram Sans, e qui raccontano il perché e il percome.
  12. Ho visto un video dove un architetto analizza le bellissime architetture di Grand Budapest Hotel
  13. Occhiali assurdi, molto berlinesi, se un giorno andiamo al Barghain ce li mettiamo: Koboraum
  14. Ho ribeccato on line uno dei miei grafici idoli di inizio anni duemila. Ho divorato le sue immagini e il suo stile all’inizio del mio lavoro: THS Thomas Schostok
  15. Archivio di grafiche arabe, bellissimo vedere le varianti di stile calligrafico. È un account su Insta.

93° Bollettino - Diciamo

Pubblicato in Estratto dal Bollettino


Sto leggendo La valle oscura di Anna Wiener (Adelphi, 2020), il racconto leggermente romanzato della sua esperienza di lavoro nelle aziende tecnologiche della Silicon Valley.

È scritto benissimo, cioè ogni parola è quella che vorrei leggere, non è mai banale, una scrittura tagliente e concisa, sarcastica quando serve. Esattamente come vorrei scrivere qui per te.

Ad esempio quando Wiener racconta i colori della camera che ha preso in affitto su AirBNB usa l’aggettivo ‘sgargianti’, una parola bellissima, sicuramente più interessante di ‘brillanti’ che avrei usato io.

Ci sono dei periodi in cui mi piace più leggere che scrivere, e più leggo più penso di non sapere scrivere. E meno scrivo meno penso che a te faccia piacere leggere quello che scrivo.

Nel mio lavoro di grafico libero professionista (ma credo anche nel tuo), presentare le idee è un momento cruciale, e presentare vuol dire descrivere nella maniera più efficace. In questi vent'anni sento di essere diventato abbastanza bravo, ma a volte, durante le call, mi annoio di me stesso ascoltando l’insicurezza che si impossessa di me e mi fa ripetere trenta volte lo stesso concetto. Finisco per dire mille volte la parola «diciamo» mentre cerco di trovare la metafora più sagace.

Capita anche a te? Hai una parola-riempitivo che metti a coprire le indecisioni?
Fammelo sapere, così ci sentiremo meno solз.

Ma vediamo all’elenco numerato che tanto fa parlare si sé:

  1. Ho iniziato a condividere i designer importanti per me, a gruppi di 3 alla volta e ho iniziato con questi tre. Li conoscevi già? Ti ispirano?
  2. Conosci Toilet Paper? La mitologica rivista fotografica d’arte di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari. Qui in studio ne ho cinque o sei numeri e ho pensato fartene vedere alcuni pezzi in questo reel.
  3. Ho riesumato un progetto che era nato come pagina Facebook; si tratta di Loghi sulle chiavi e sì, colpo di scena, parla proprio di piccola grafica fusa nel metallo delle nostre chiavi. Ho raccolto alcune fotografie in questo post. Ci sono loghi pazzeschi. Dà un’occhiata anche alle tue chiavi e mandami quelli più interessanti.
  4. L’anno scorso ho partecipato ad un panel sui font al CSS day dove ho parlato di variable font, font come elemento caratterizzante dell’identità visiva, grafica verso il pubblico e grafica verso i dipendenti, dove trovare i font. Il riassunto dura 8:38, guardalo sul mio YouTube (sei già iscrittə?).
  5. Ho letto un articolo super interessante composto interamente in Comic Sans e che parla proprio di Comic Sans: Comic Sans is a good typeface, actually. Come sai è facile fare umorismo su chi utilizza questo font a sproposito, ma ci sono circostanze in cui un carattere così irregolare, in cui ogni lettera è molto diversa dalle altre (caratteristica che agli occhi di noi designer genera confusione), aiuta chi ha difficoltà nella lettura come le persone affette da dislessia e discalculia.
  6. Nicole mi ha fatto scoprire un sito che già dal nome spiega bene cosa fa. reallygoodemails.com raccoglie email ben fatte da ogni tipo di settore. Se ho capito bene è anche un plugin di Gmail che ti aiuta a salvare e catalogare le email che ti interessano. Insomma, utile sia per consultare email di marketing ben fatte sia per salvarti le tue.
  7. DALL·E 2 è un sistema che genera di immagini realistiche a partire dal linguaggio naturale. In pratica tu scrivi «Una ciotola di zuppa che sembri un pianeta dell’universo in stile poster anni ’60» ed effettivamente l’immagine che genera spacca. Guarda tu stessə
  8. Ormai dò per scontato tuttз abbiamo visto Boris, ma sbaglio, perché ad esempio Camila non l’aveva né visto né sentito. Benissimo per lei e per te, se non l’hai mai visto: ci sono tutte le puntate su YouTube! Ora non hai più scuse
  9. ho visto un video in cui chef Junichi Matsuzaki del rinomato Noz 17 di New York mostra tutti gli strumenti nella cucina del suo ristorante.
  10. Non ricordo se ti avevo già parlato di Every Noise at Once, un sito dove puoi ascoltare un campione di qualsiasi genere musicale del mondo. Se pensi di saperne di generi musicali ti basta andare su questa pagina e scoprire, se mai ce ne fosse bisogno, che non sappiamo che una briciola. Ad esempio ti indendi di tico judaica kompa chretien folk indonesian folk australian cha-cha-cha dutch?
  11. Sai che adoro la serie Seinfeld, ma trattandosi di una sitcom degli anni novanta a ogni battuta ci sono le risate registrate (anche se credo che le loro risate fossero registrate ‘dal vivo’). Una anima pia ha fatto un esperimento e ha rimosso le risate, l’effetto è straniante e bellissimo: qui vedi uno sketch.
  12. Se anche tu usi Mac ti potranno interessare questi 16 consigli per usare meglio il Finder. Quanti ne conoscevi già? Io solo alcuni.
  13. Positional è un nuovo marchio italiano che produce cose belle di carta e di stoffa. Purtroppo il sito è inusabile come tutti i siti hipster alla moda, ma vale comunque la pena farci un salto. Quando volete fare un sito bello E usabile parliamone.
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