Prendi una foto di calanchi sul fiume Santerno, aggiungi una pianta credo grassa fotografata nella serra delle piante grasse all’Orto Botanico di Roma, un pizzico di filtri magici in Photoshop ed ecco qua.
Ispirazione visiva dappertutto, episodio 20.000: in coda per il bagno all’osteria del sole ti guardi intorno e trovi un angolo interessante. Scatti una foto. Settimane dopo riapri quella foto e la lavori senza freni. Oggi la pubblichi. Che ne dici?
Dopo 1000 e passa giorni di attesa pandemica siamo finalmente tornati al CSS day, l'evento per web developer organizzato a Faenza, dai ragazzi del Grusp, nel mitico Cinema Sarti.
La cosa bella delle conferenze è che si imparano tante cose, si consolidano conoscenze già acquisite e si rivedono tante persone. Ma la cosa ancora più interessante è conoscerne di nuove.
Un momento del talk di Andrea Verlicchi
In questa edizione
Tra i talk di quest'anno che mi porto a casa (anche perché sono i pochi che da designer ho compreso):
Massimo Artizzu, con una presentazione dal titolo «CSS ci spia». Già qui ha attirato la mia attenzione. In quanto esperto web developer ha mostrato alcuni segreti sulla sottrazione dei dati e il tracciamento nell'Internet che di certo non mi aspettavo. Ansia.
Mentre Andrea Verlicchi ha mostrato alcune tecniche per ottimizzare le immagini per migliorare le performance delle pagine web. Ne aveva parlato anche al nostro Bologna Front End.
Luigi Patricelli ha raccontato di UX design attorno al tema delle form, parlando di estetica, funzionalità e gerarchie.
Io con Claudio Caciagli, co-organizzatore con me del Bologna Front End meetup
Quando si facevano gli eventi fisici (presentazioni, conferenze ecc) e ti capitava di guardare delle slide fatte da qualcunə ti trovavi di solito davanti a questi problemi:
Troppo testo per slide
Testo troppo piccolo
Poco contrasto tra il testo e il colore di sfondo
Ancora troppo testo
Ancora troppo piccolo
Per non parlare delle scelte dei font (sì penso a te che hai usato il Comic Sans per una conferenza sul diritto penale)
Per fortuna gli eventi da remoto hanno almeno migliorato la qualità della riproduzione, sì perché a questi problemi delle slide si andavano a sommare proiettori sfocati e ambienti troppo luminosi. Oggi in condivisione schermo almeno si vede nitido.
Alcuni concetti chiave che erano validi una volta però li trovo ancora molto validi oggi.
Ad esempio mi piaceva quel principio per cui dovevi impostare le slide per farle leggere anche alla persona seduta in ultima fila. Quindi poche parole (sì, non si parla neanche di righe, ma di parole) scritte giganti.
E molto contrasto tra testo e sfondo. Non dico nero su bianco o bianco su nero ma siamo lì. Evitiamo tipo il giallo su bianco, o il grigio scuro su nero.
L’altra cosa interessante era quello di utilizzare pochi font, meglio se uno solo, così, unendo questi 3 principi, ho costruito le mie slide per il talk con l’addendum di usare una sola dimensione per il testo. Questo esercizio aiuta anche a tagliare i testi il più possibile.
In più ho voluto utilizzare foto coordinate, usando sempre la stessa metafora visiva andando a pescare sempre dalle performance di Marina Abramović, per ammiro molto la sua ricerca e la tensione che le sue performance evocano.
Bonus: ho filtrato tutte le foto usando i colori della mia palette cromatica. In questo modo le foto (dalle provenienze più disparate) delle performance di Abramović sono apparse più coerenti tra loro lungo la presentazione, oltre che coordinate con la mia identità visiva.
Guarda il mio talk Ti faccio un’offerta al Freelancecamp di dicembre 2021, in cui presento queste slide.
Dopo un paio d'anni di stop pandemico è finalmente tornata la Bologna Children's Book Fair, un'imperdibile occasione per fare ricerca visiva (e incontrare alcune vecchie amiche).
Ho preso un po' di appunti fotografici che voglio condividere con te.
la Libreria Internazionale curata dalla Libreria Giannino Stoppani di Bologna
Lo stand della Corea del Sud
Direttamente dalla Seoul International Book Fair, lo stand coreano si è caratterizzato per questa installazione gialla e magenta sommersa di pubblicazioni interessanti (come sempre).
Lo stand coreano
Lo stand di Taiwan
Il più sensazionale, a mio parere. L'idea di ricreare un mercato locale con le varie pubblicazioni in mostra ti porta a continuare a girarci attorno. Per non parlare del logo con il led.
Lo stand di Taiwan
Le bancarelle come espositori
Il logo con la luce led
Randomness
con Lucia Castellani (aka @breadandjam)
«Nella notte di Milano» con le acquaforti di Federica Galli, i disegni di Sarah Mazzetti e i testi di Simone Mosca
con Agnese Baruzzi
«Nowhere girl» di Magali Le Huche
«Des trucs comme ci des trucs come ça» di Bernadette Gervais
La conferenza sul libro «Vota lupo!» di Magali Clavelet
«Le feu au sommet de la montagne» di Julien Billaudeau