Cani e padroni di cani
Pubblicato in Grafica trovata
Questa foto la chiamerei «Cani e padroni di cani» come la canzone di Elio, indimenticabile.
Bonus: un gattino micino.
Foto scattate alla mostra mercato I Portici di Medicina nel novembre 2022


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Questa foto la chiamerei «Cani e padroni di cani» come la canzone di Elio, indimenticabile.
Bonus: un gattino micino.
Foto scattate alla mostra mercato I Portici di Medicina nel novembre 2022
Pubblicato in Grafica del mercatino
Nell’estate 2022 ho fatto un viaggio incredibile in Olanda, sul quale ho assillato tutti i miei amici per molto tempo.
Un giorno, a Leiden vicino ad Amsterdam, mi sono imbattuto in un mercatino polveroso pieno zeppo di oggetti grafici di qualsiasi formato e dimensione. Da lì ho portato a casa con un tesoretto di grafiche interessanti che non vedevo l’ora di mostrarti.
In questo video ti racconterò i 9 reperti, ognuno appartenente a periodi e origini diversi:
00:33 Libro illustrato «Il monopattino di Pim», 1931
01:13 Listino prezzi concessionaria auto «Hudson», 1934
02:00 Documento di trasporto delle ferrovie olandesi
03:00 Magazine della Philips «Buona ricezione», 1959
04:15 Cartello triangolare «Castlebeer»
05:05 Pagina del catalogo «Geesink e figli», 1925
05:40 Etichette di sciroppi, 1925
06:25 Cartello rosa fluorescente «Metà prezzo»
06:54 Schema tecnico di una radio, 1928
Pubblicato in Metodo Boshi
Martin Parr è un fotografo inglese nonché uno dei miei idoli assoluti.
Negli anni '90 viene introdotto da Henri Cartier-Bresson nella mitologica agenzia di fotografia Magnum, alla quale viene ammesso con non poche controversie.
Le sue foto ritraggono una realtà schietta esaltata da flash e colori sparati. Il suo stile (soggetti, colori, composizione) è talmente originale che ha ispirato decine di fotografз a seguire.
Pubblicato in Metodo Boshi
Pubblicato in Lo sfoglialibro
Si tratta dei magazine del Mauritshuis de L'Aia e dello Stedelijk Museum di Amsterdam.
Pubblicato in Estratto dal Bollettino
Sai che da qualche mese ho iniziato ad andare in palestra? Ho superato quel mio preconcetto che mi portava a pensare alla palestra solo come un ricettacolo di mostri. All’inizio ho iniziato semplicemente a correre sui tapis roulant e pedalare sulla cyclette, ma sentivo di stare solo grattando la superficie, così ho deciso di chiamare uno dei personal trainer le cui schede personali (con foto) sono appese su una bacheca.
Scelgo quello che mi sembra DI MENO un elettore dei Fratelli d'Italia: capelli lunghi, pizzetto, muscoli inevitabili, ma almeno non aggressivi. Ha l’aria da metallaro e a me i metallari stanno simpatici. Lo incontro dal vivo senza sapere cosa aspettarmi e davanti a me compare una persona timidissima e gentile. Un corpo effettivamente scolpito nella pietra, con un marcatissimo accento di Francavilla Fontana centro, provincia di Brindisi, da dove effettivamente proviene.
Le prime lezioni vanno bene, lui che ride sbrigativamente alle mie battute, mi insegna a usare le macchine, tollera le mie domande come io tollero quelle di un bambino, gli insegno a emettere la sua prima fattura e lui mi redige una scheda lasciandomi, su mia richiesta, al mio ineluttabile destino.
Con la mia scheda, gli auricolari con la santa cancellazione del rumore, inizio settimana dopo settimana a trovarmi a mio agio con questa routine.
È adesso che inizio a notare i tic delle persone, inizio a trovare dei pattern, inizio a sollevare la patina di normalità e sbirciare nella freakness del genere umano:
E questi sono solo alcuni dei flash che capitano, sono sicuro che se non avessi gli auricolari con la cancellazione sentirei anche molte conversazioni interessanti da raccontarti. Nel frattempo però, mi sta piacendo andarci, mi aiuta a mettere in fila i pensieri per essere più efficiente quando mi rimetto a lavorare.
E tu invece? Ci vai in palestra? Com’è la tua? Com’è la gente che ci va?
Se ti va scrivimelo qui.
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Ma passiamo all’elenco numerato più anabolizzato dell’interweb:
Pubblicato in Lo sfoglialibro
Il viaggio in Olanda di quest’estate mi ha regalato un enorme bacino di spunti visivi, da cui, come vedi sto pescando senza sosta.
Uno di questi spunti visivi proviene dal museo Mauritshuis dell’Aia, dove ho vistato la mostra che il museo ha realizzato per i suoi 200 anni. La mostra si chiamava Flash Back e vedeva 16 fotografi olandesi reinterpretare altrettante opere dei maestri olandesi della collezione permanente del museo.
La mostra era talmente interessante che ho comprato senza esitazione il costosissimo catalogo, che oggi ti mostro.
Mi ha colpito la copertina telata in rosa e rosso, con i testi metallizzati stampati a caldo. Sul fronte c’è la scritta «Flash» e la lista dei 16 fotografi contemporanei, mentre sul retro c’è «Back» con i nomi dei maestri olandesi.
Il progetto grafico è in stile classico razionale olandese: un solo font con un solo peso e molto spazio bianco.
Le opere sono messe a confronto una dopo l’altra, prima l’opera contemporanea poi quella classica oggetto della reinterpretazione.
Il grande formato di questo libro permette alle immagini di essere gustate in ogni minimo dettaglio, ma obbliga te a imprecare quando lo vuoi mettere in libreria.
Guarda il video completo su YouTube.
Pubblicato in Video
Per me Natale significa struffoli, capitone, grandi tavolate e caciara: indovina da dove vengo? Esatto, Napoli. Cioè sì nel dettaglio i miei genitori sono della provincia, va bene, provincia di Napoli.
A coronare il ricco corollario natalizio c’è la mitica tombola dove ogni numero ha il suo significato (a volte più di uno) che chi estrae i numeri ha il compito di declamare a tutto volume.
Da piccolo ogni volta volevo vincere e facevo il broncio quando non avveniva, cioè sempre.
Oggi mi sono reso conto che non si trovano dei bei tabelloni napoletani, così ho pensato di crearne uno io.
L’esplorazione video xè partita dal cartellone dei miei genitori, quello su cui ho giocato per anni, che all’esterno ha una specie di incisione colorata, dal sapore antico. All’interno i numeri sono stampati a 2 colori, rosso e nero, con illustrazioni molto semplici per ogni definizione.
I 90 numeri sono tutti diversi e provengono da numeri di altre tombole oltre che da appunti visivi che ho preso in giro. Ad esempio il 4 e il 6 li ho fotografati su un cartello del mercato di Leiden, in Olanda, altri numeri vengono da una fusoliera di un aereo dell’inizio del Novecento.
Il tabellone è diviso in 6 quadranti, con 6 colori diversi, perché chi estraei numeri può usare i 6 quadranti come cartelle e partecipare anche lui o lei alla tombola.
Pubblicato in Video
Naturalmente la televendita non è stata un «Buona la prima»
Pubblicato in Metodo Boshi
Come ogni anno arriva la fine dell’anno e arriva quel periodo in cui si materializza il calendario Boshi 2023.
L’ispirazione, come sempre in passato, è stata quella del calendario dell’AVIS, o del gommista, quelli con tanto spazio per scrivere, caselle dei giorni ben definite, grandi numeri. Un calendario pratico. Ma ho cercato di farlo anche stiloso.
Quest’anno la copertina l’ho fatta scura, con delle scritte vergate a mano da me medesimo in stile calligrafico sbarazzino, ispirandomi a Hervé Tullet o Quiksilver.
Lo sfondo è una texture creata partendo da una foto delle ninfee che si trovano all’ingresso dell’orto botanico di Leiden, in Olanda. Un posto magico dove sono stato questa estate.
Il formato di pagina è A3 (29,7x42 cm), ogni mese ha la sua bella pagina, quindi c’è tanto spazio per scrivere ed è facile vedere i giorni restando seduti al tavolo.
La carta è uso mano, non patinata e ci si può scrivere bene anche a matita.
Edizione limitata di 100 pezzi numerati.
Membro della balotta di La blog balotta webring
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