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Dal 2006 una raccolta di storie, fotografie e link esterni.

Grafica del mercatino: All'Origine

Pubblicato in Grafica del mercatino


Siamo stati invitati da All'Origine a visitare il loro showroom, 1.000 metri quadri di pura meraviglia vintage a Imola.

Ci hanno dato la possibilità di rovistare tra i materiali grafici e stampati e in questo video ti mostro le meraviglie grafiche che mi hanno colpito di più.

Bonus: nel finale trovi anche il racconto dello splendido numero del progetto 99objects che PetriPaselli ha realizzato proprio selezionando 99 ritratti acquerellati della collezione All'Origine. Infine ti faccio sbirciare anche nel loro catalogo 2022.Grazie al mitologico Gianluca Gimini per avere resto possibile tutto questo.

100° Bollettino - Trigger

Pubblicato in Estratto dal Bollettino


C’è una canzone che da qualche settimana mi assilla. Non so se capita anche a te, ci sono delle canzoni che ti fanno immediatamente ricordare un momento passato della tua vita, e anche un luogo, a volte degli odori. Ci sono canzoni che sono come dei fuochi d’artificio di ricordi. Non so sarò io che continuo a pensare al passato e cerco di capirlo, per trovare un non so quale senso, una ratio, che porta all’oggi del qui e ora. Del come sono, del com’ero.

Tutto questo perché sono così fissato col progettare, che per me il futuro non è altro che il progetto che sto facendo oggi, vuol dire che se poi domani non sono contento è perché oggi ho progettato male. Di solito sono troppo ottimista, cioè penso che il futuro si possa in qualche modo indirizzare, almeno quel che riguarda la piccola parabola del sassolino che è il nostro passaggio su questa terra.

Bene sospiro dicevamo??? Canzoni che aprono porte spazio temporali anche olfattive. Beh ho risentito forse su Tiktok o chissà dove, una canzone che non sentivo da tipo 25 anni e ho avuto questa sorta di flash come Mercoledì Addams quando le si girano indietro gli occhi.
Inconfondibile riff svarionato di chitarra in apertura, incedere molleggiato, crescendo con aggiunta di elettrificazione wall of sound, capelli sugli occhi, headbanging, sound anni novantissimo.
Insomma sento questa canzone e BOOM torno nel 1997, diciassettenne, sabato sera, in un locale chiamato Vidia, a Cesena, dove noi alternativi imolesi si andava in pellegrinaggio a ondeggiare ai margini della sala APPREZZANDO LA MUSICA finendo a sfamarci alla baracchina ambulante (oggi si chiamerebbe food truck) parcheggiato fisso all’uscita con mitologici panini salsiccia cipolla e maionese, altro che bada home la fuma vinaio.

Quante informazioni conserviamo laggiù imboscate nel nostro cervello, a prendere polvere, e basta uno stimolo casuale per riviverle in un flash.

Capita a anche a te? Quali stimoli ti triggerano ricordi?

Scrivimelo.

———

Ma veniamo alla lista numerata più anni novanta del webbe:

  1. ho creato 3 sfondi originali Boshi per telefono e computer, li ho messi gratis da scaricare per una settimana e vi sono piaciuti di brutto. Se non li hai visti mi sa che non mi segui su Instagram e questo dice tutto, ma puoi rimediare! Puoi scrivermi con una motivazione valida per ricevere i miei sfondi gratuiti e sarò felice di mandarteli
  2. sto lavorando al Metodo Boshi di cui presto aprirò le porte per un primo piccolo gruppo di metodistз pionierз. Sarà un spazio digitale, una specie di studio remoto dove potrai entrare e venire a bottega da me, imparare la mia visione del lavoro, vedere le mie lezioni video su identità visiva, webdesign e in futuro di business della creatività, accedere al mio scrigno dell’ispirazione, dove salvo costantemente i link che trovo interessanti, alcuni dei quali finiscono qui nel bollettino o nel millesimato, ma molti altri no, dove salvo anche la musica che ascolto per trovare ispirazione. Ci saranno poi anche i nuovi video di Grafica del mercatino, realizzato proprio per noi che siamo in perenne ricerca di ispirazione. In pratica sarà come stare in studio con me, ma senza sentire che freddo fa in questi mesi qui dentro. Vuoi essere tra le primз metodistз? Scrivimi.
  3. Hai visto che Burberry è uscito con il nuovo logo? Nel 2018 era stato il primo brand a iniziare il trend dei loghi di moda in font bastoni. Puoi vedere cosa intendo in questa ricerca Google. Beh ora, con un nuovo direttore creativo, ha deciso di cambiare ancora. Il logotipo (la scritta) per me è stupenda, ma quel che mi piace ancora di più è il cavallo, mamma mia che figata, neanche sapevo che fosse parte della loro identità visiva. Ora invece campeggia tipo timbro su tutte le foto sul sito e sui social. Mi piace di brutto, e a te?
  4. Finalmente è arrivato su Netflix Cunk on Earth di cui stavo guardando da mesi delle clip spezzettate su Insta e TikTok. Si tratta di un finto documentario alla Quark, dove Alberto e Piero Angela in ologramma sono sostituiti da Philomena Cunk, personaggio di finzione interpretato da Diane Morgan che avevo conosciuto su After life di Ricky Gervais. Va in giro per le meraviglie del mondo, ci racconta la storia della civiltà umana, intervista degli attoniti professori e professoresse, in stile quasi Borat. Ci credi che l’autore è lo stesso che ha creato Black mirror? Mi fa piegare in due dalle risate. Aggiungilo alla tua lista di Netflix, qui trovi anche una intervista all’autore e all’attrice.
  5. Figo questo Web design museum dove puoi vedere, ad esempio, l’evoluzione della homepage di Facebook dal 2004 a oggi.
  6. Sono in fissa assoluta con un paio di dischi che ascolto a ripetizione:
    1. uno è questo disco un gruppo chiamato Voice Actor che ha fatto un disco di 109 tracce, in ordine alfabetico per titolo, chiamato Sent from my phone, ipnotico, elettronico, lento, strano. Bellissimo per concentrarsi, un po’ inquietante alla lunga. Non ci vivrei.
    2. l’altro è un disco molto più immediato, jazz, black, ambient, groovy, si chiama All Those Streets I Must Find Cities For e l’hanno fatto Plastik Beatniks. È un disco dedicato ad uno scrittore beat afroamericano di nome Bob Kaufman, ancora in vita, che non è mai arrivato alla ribalta. Ci sono infatti dei bellissimi momenti di spoken word inframezzati da sound sempre diversi. Super mega top.
  7. molto interessante questo video che mostra e racconta come Akira Kurosawa creava attraverso il movimento le composizioni visive che sono poi diventate i suoi mitici e lentissimi film.
  8. Non conosco bene questo sito chiamato Attached su cui però ho visto questo enorme attacco pubblicitario che Apple fece 1984 sulla rivista Newsweek praticamente comprandogli tipo venti pagine pubblicitarie contemporaneamente. La cosa bella è vedere come le ha usate per raccontare le figate del nuovo Macintosh. Guardale tutte qui.
  9. Stupenda la performance di Rosalìa ma in generale stupenda la sfilata Louis Vuitton Men’s FW 2023/24, stupendo l’allestimento, il concept, l’automobile, lo svolgimento, le luci, la musica, tutto. Guarda che meraviglia.
  10. I the pills sono tornati con un podcast video per Spotify e hanno fatto un trailer stupendo. Ascoltati/guarda direttamente il podcast su Spoty.
  11. Un tale Benjamin TD ha creato un sito chiamato Chronotrains dove una mappa mostra dove puoi arrivare da ogni stazione europea in meno di 5 ore. Scrive: «I dati si basano sul fantastico sito Direkt Bahn Guru, che li ricava direttamente dalla Deutsche Bahn.»
  12. Figo questo spot di McDonald, mi duole dirlo ma ci sanno troppo fare.
  13. Grazie internet perché mi hai fatto venire a conoscenza dell’esistenza dell’Husband Calling Contest della fiera dell’Iowa, dove chiunque si può cimentare sul palcoscenico nell’urlo per richiamare il marito. La cosa bella è che c’è tutta una giuria che valuta la potenza, la musicalità, l’intelligibilità di queste urla. Incollo da un articolo: «the champion Bonnie Swalwell Eilert yelled her husband’s name and then said, “Can you hear me? You get yourself in here right now. Come on! You know you’re gonna be late again and you know that I want to get there on time,” before repeatedly resuming calling her husband Roy’s name.». Ti prego devi vederlo perché è un bomba.
  14. La canzone di cui parlavo all’inizio è Undone (The Sweater Song) dei Weezer
  15. Ho scoperto dell’esistenza di una campagna Kickstarter per finanziare la produzione di un libro sulle tastiere, dalla macchina da scrivere a oggi, con foto e tutto, ma la cosa più bella è il titolo: Shift happens. Io adoro il suono di qualcuno che digita su una tastiera, quelle meccaniche poi hanno un suono che mi fa impazzire. Molti anni fa lavoravo in studio con uno che fumava come un cammello e picchiava come un fabbro sulla tastiera, mi piaceva il suono, ma detestavo il fumo passivo. Ora, grazie ai video ASMR, posso godere senza soffrire.
  16. Beh questo è il bollettino numero 100, volevo fare una festa e inviarlo dal vivo, ma poi invece eccoci qui.
  17. Fammi sapere quali sono le tue canzoni trigger e se vuoi essere tra lз primз a entrare nel Metodo.
  18. TVB

Cani e padroni di cani

Pubblicato in Archivio storico, Grafica trovata


Questa foto la chiamerei «Cani e padroni di cani» come la canzone di Elio, indimenticabile.
Bonus: un gattino micino.
Foto scattate alla mostra mercato I Portici di Medicina nel novembre 2022

Cani e padroni di cani 1
Cani e padroni di cani 2

Questo contenuto è stato pubblicato anche su Insta.

99° Bollettino - Scatole

Pubblicato in Estratto dal Bollettino


Mi piacciono le scatole, cioè mi piace avere delle scatole belle dove conservare e organizzare le cose. Le cose più disparate, gli adesivi, la cavetteria minuta, le vecchie cartoline, piccole grafiche, foto, borse di tela belle e via così.

Le mie preferite da qualche anno sono quelle di cartone (colore avana oppure nere) di Muji. Dovresti vederle, hanno degli angoli precisissimi, affilati quasi. Si aprono un po’ come le scatole dei prodotti apple, opponendo un po’ di resistenza per via del vuoto pneumatico che creano all’interno. Non c’è gioco, non c’è traballamento. La perfezione che vedi solo nei rendering.

Menzione d’onore anche all’Ikea che produce delle altre scatole comodode, certo non esageratamente perfette come quelle di Muji, ma è così che è il posizionamento Ikea sul mercato: economico e carino. Di Ikea ho una grande collezione di quelle di plastica semitrasparente bianca con coperchio e quelle specie di pinzette per chiuderle, ma ne ho anche diverse di cartone, cartone molto cheap devo dire, ma anche qui, ‘fa il suo lavoro’.

La fine dell’anno e l’inizio di quello nuovo mi risucchiano in un vortice di organizzazione. Non faccio buoni propositi, o meglio, non li faccio alla fine dell’anno ma quando mi vengono in mente. Invece tra Natale e capodanno, come in agosto, quando le rotative rallentano un po’ e l’altoforno viene fatto andare al minimo, voglio fare ordine e pulizia in studio. Comprato scaffale di metallo aggiuntivo, identica alla mia ormai signature libreria sfondo di tutti i miei content (e della mia reale vita lavorativa), e ora ci sto mettendo sopra tutto quello.

Non sai quanto tempo perdo (impiego, dài) ogni volta a pensare a che altezza voglio mettere gli scaffali. Alcuni alti per le cose alte, altri bassi, giusti per i libri piccoli che stanno male altrimenti negli scaffali troppo alti. Ma quelli alti li voglio in basso o in alto? E ad altezza testa scaffale alto o basso? Alla inizio sempre a montarli dal basso, metto il primo scaffale, ci appoggio una scatola o un libro che penso sia giusto che stia lì e lo uso come metro per montare lo scaffale superiore, e via così fino in cima.

Scatole

Lascio lo scaffale mezzo pieno, mezzo vuoto e lo rimiro per mesi; impilo scatolette, affianco libri, metto un reggilibro. Che soddisfazione mi dà il reggilibro, ma che invenzione geniale è? Quando i libri stanno su bene, lasciando quel bello spazio vuoto preciso di fianco. Senza collassare, senza che un giorno all’improvviso senti BAM, ti pendi un coccolone, poi capisci che era l’ultimo libro della fila in cui non avevi messo il reggilibro. Quel libro resterà sdraiato su quello scaffale per anni, lo sappiamo ormai.

Ma cosa ti stavo raccontando, ah delle scatole. Beh le scatole mi danno molta pace, ma decidere cosa metterci dentro e come organizzarle mi dà invece del filo da torcere. Organizzare le cose per dimensioni, per utilizzo, per data di acquisizione? Le nuove-vecchie grafiche del mercatino per i prossimi contenuti, le cartoline che mi manda Decarola, l’adesivo del bar di via del Pratello, le mine per il portamine che non uso, il mouse col filo da usare quando si scarica il mouse wireless, il panno per pulire lo schermo, la collezione di francobolli d’epoca che mamma mia non vedo l’ora di farti vedere ma non mi devo dimenticare di avere, quel biglietto da visita di Sa’ pesta di Genova che fa la farinata più buona del mondo.

Così finisce con gennaio iniziato ormai da settimane, le rotative e l’altoforno ripartiti a pieno regime e io che sono messo così.

Scatole 2

E tu?
Ma veniamo ora all’elenco numerato più organizzato del web:

  1. Domani inizia il mio corso gratuito Introduzione all’identità visiva in 5 appuntamenti (di sabato dalle 10 alle 12) alla Torre Unipol di Bologna, in collaborazione con Articolture. Vieni anche tu? Iscriviti gratis qui
  2. ho pubblicato il progetto grafico per il disco di Moltheni Forma mentis dove ho progettato il vinile e il digipack in stile cimitero vagamente art nouveau decadente. Lavorare con Umberto è sempre una figata, tiriamo sempre fuori delle grafiche sfiziose.
  3. un altro progetto sfizioso che ho pubblicato sul mio sito dopo tanto tempo è l’identità visiva per una gelateria di Imola diretta da uno chef che proviene da un ristorante stellato. La gelateria si chiama Zlè che in dialetto romagnolo vuol dire gelato. Guarda il progetto grafico.
  4. ho completato la serie di episodi di grafica dal mercatino olandese, in questo video sul mio canale Youtube ti mostro un libro illustrato del 1931, un listino prezzi di una concessionaria auto «Hudson» del 1934, un documento di trasporto delle ferrovie olandesi, il magazine della Philips «Buona ricezione» del 1959, un cartello triangolare della «Castlebeer», una pagina del catalogo di autocarri della «Geesink e figli» del 1925, alcune super etichette di sciroppi del 1925, un cartello rosa fluorescente con scritto «Metà prezzo» in olandese e uno schema tecnico di una radio del 1928. Pregevolissimi!
  5. per la rubrica Sfoglialibro, dove ti racconto dei libri molto belli provenienti dalla libreria del mio studio, ti ho mostrato:
    1. il catalogo della mostra Flash Back che ho visto al museo Mauritshuis dell’Aia. La mostra vedeva 16 fotografi olandesi reinterpretare altrettante opere dei maestri olandesi della collezione permanente del museo. Copertina telata in rosa e rosso, con i testi metallizzati stampati a caldo. Il progetto grafico è in stile classico razionale olandese: un solo font con un solo peso e molto spazio bianco. Guarda il video completo (4:28")
    2. i magazine di due dei musei più belli che ho visitato in Olanda: il suddetto Mauritshuis de L’Aia e lo Stedelijk di Amsterdam. Guarda il video completo (6:02")
  6. poi vabbè, non ricordo se ti avevo mandato il video televendita del calendario e il relativo video con i fuori onda
  7. everyday.photo è un progetto fotografico di autoritratti di Noah Kalina, in corso da 20 anni. Guarda le prime foto, e guarda le ultime. Marò.
  8. su Radio 3 ho sentito un concerto pazzesco di musicisti afghani che suonavano musica tradizionale afghana al festival di Rudolstadt in Germania. Qui c’è il video del concerto. Che trip.
  9. zty.pe è un giochino online intrippantissimo dove devi digitare sulla tastiera le parole che vedi e tipo esplodono. È carino per cinque minuti.
  10. no vabbè, questo video è spettacolare, una specie di grafica del mercatino però fatto come si deve. In pratica è un video del Victoria & Albert museum di Londra che racconta i biglietti di Natale illustrati della loro collezione. Stupendissimissimo.
  11. John Zorn è uno dei sassofonisti più creativi ed estremi dello scenario, e vederlo suonare all’interno della Gagosian Gallery deserta, coi in quadri, le luci, i colori, Babbo Natale, è una bomba atomica.
  12. La Tate che parla di Cezanne.
  13. Sono andato in fissa con i video del mio amato Jack White in cui parla dei pedali distorsione per chitarre che produce. Non suono neanche la chitarra, ma senti che suoni. Passerei ore ad ascoltarlo.
  14. Cicalone è venuto a Bologna a raccontare il degrado della Montagnola e della zona Universitaria. Alla fine comunque Bologna mi sembra ne sia uscita molto dignitosamente (almeno rispetto a Roma, mamma mia)
  15. Muoio per i video di allestimenti museali, in questo la National Gallery di Londra mostra come stanno allestendo una sala con delle opere del Rinascimento italiano. Cioè immagina di maneggiare un’opera di Antonello da Messina. Io piangerei. Guarda che bei colori, e che bei carrelli!!
  16. mi piace anche guarda i video di un negozio di hi-fi di Carpi (MO) che si chiama Audiocostruzioni. Sono bravissimi, e mi intrippo con queste televendite di componenti hi-fi stupendi. Guardare e non comprare.
  17. infine mi ha sconvolto il video di Pietro Morello, un grande content creator, seguilo, mi piace moltissimo come personaggio. È daltonico e in questo video spiega e soprattutto mostra, come vede lui. Non ci volevo credere, praticamente tutto grigio.
  18. Molti video in questo bollettino, sì, ma la mia vita è così ormai, lavoro e video. A volte queste cose si sovrappongono.
  19. Per il resto tu, Camila, come te la passi? Fammi sapere qual è il tuo rapporto con le scatole.
  20. TVB

Grafica del mercatino: Speciale Olanda

Pubblicato in Grafica del mercatino


Nell’estate 2022 ho fatto un viaggio incredibile in Olanda, sul quale ho assillato tutti i miei amici per molto tempo.

Un giorno, a Leiden vicino ad Amsterdam, mi sono imbattuto in un mercatino polveroso pieno zeppo di oggetti grafici di qualsiasi formato e dimensione. Da lì ho portato a casa con un tesoretto di grafiche interessanti che non vedevo l’ora di mostrarti.

In questo video ti racconterò i 9 reperti, ognuno appartenente a periodi e origini diversi:

00:33 Libro illustrato «Il monopattino di Pim», 1931

01:13 Listino prezzi concessionaria auto «Hudson», 1934

02:00 Documento di trasporto delle ferrovie olandesi

03:00 Magazine della Philips «Buona ricezione», 1959

04:15 Cartello triangolare «Castlebeer»

05:05 Pagina del catalogo «Geesink e figli», 1925

05:40 Etichette di sciroppi, 1925

06:25 Cartello rosa fluorescente «Metà prezzo»

06:54 Schema tecnico di una radio, 1928

Martin Parr

Pubblicato in Metodo Boshi


Martin Parr è un fotografo inglese nonché uno dei miei idoli assoluti.

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Negli anni '90 viene introdotto da Henri Cartier-Bresson nella mitologica agenzia di fotografia Magnum, alla quale viene ammesso con non poche controversie.

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Untitled (Hot Dog Stand), New Brighton, 1983-85
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«Gucci Cruise 19» lookbook, Cannes 2019

Le sue foto ritraggono una realtà schietta esaltata da flash e colori sparati. Il suo stile (soggetti, colori, composizione) è talmente originale che ha ispirato decine di fotografз a seguire.

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Dalla mostra «The last resort», New Brighton, 1983-85
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The Artificial beach inside the Ocean Dome, Japan. Miyazaki, 1996
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Weymouth, 1999

ChatGPT scrivimi una didascalia

Pubblicato in Metodo Boshi


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Sfoglialibro 6 Speciale Olanda: Magazine museali

Pubblicato in Lo sfoglialibro


Si tratta dei magazine del Mauritshuis de L'Aia e dello Stedelijk Museum di Amsterdam.

98° Bollettino - Palestra

Pubblicato in Estratto dal Bollettino


Sai che da qualche mese ho iniziato ad andare in palestra? Ho superato quel mio preconcetto che mi portava a pensare alla palestra solo come un ricettacolo di mostri. All’inizio ho iniziato semplicemente a correre sui tapis roulant e pedalare sulla cyclette, ma sentivo di stare solo grattando la superficie, così ho deciso di chiamare uno dei personal trainer le cui schede personali (con foto) sono appese su una bacheca.

Scelgo quello che mi sembra DI MENO un elettore dei Fratelli d'Italia: capelli lunghi, pizzetto, muscoli inevitabili, ma almeno non aggressivi. Ha l’aria da metallaro e a me i metallari stanno simpatici. Lo incontro dal vivo senza sapere cosa aspettarmi e davanti a me compare una persona timidissima e gentile. Un corpo effettivamente scolpito nella pietra, con un marcatissimo accento di Francavilla Fontana centro, provincia di Brindisi, da dove effettivamente proviene.

Le prime lezioni vanno bene, lui che ride sbrigativamente alle mie battute, mi insegna a usare le macchine, tollera le mie domande come io tollero quelle di un bambino, gli insegno a emettere la sua prima fattura e lui mi redige una scheda lasciandomi, su mia richiesta, al mio ineluttabile destino.

Con la mia scheda, gli auricolari con la santa cancellazione del rumore, inizio settimana dopo settimana a trovarmi a mio agio con questa routine.

È adesso che inizio a notare i tic delle persone, inizio a trovare dei pattern, inizio a sollevare la patina di normalità e sbirciare nella freakness del genere umano:

  • vedo uno che negli spogliatoi si mette il deodorante prima di entrare in palestra
  • vedo uno che entra in doccia con le cuffie audio
  • vedo gente gonfissima che gira in calzini per la palestra
  • vedo uno dei personal trainer (non il mio) che urla a tutti di rimettere a posto i pesi e ci rivedo lui da piccolo che viene sgridato in pubblico dal suo burbero e anaffettivo padre
  • vedo uno che si schiaccia un punto nero per un'ora davanti allo specchio in mezzo alla palestra
  • vedo due tipi che si alternano alla panca e quando uno non riesce più a sollevare l’altro gli dice: «Easy! Easy!»

E questi sono solo alcuni dei flash che capitano, sono sicuro che se non avessi gli auricolari con la cancellazione sentirei anche molte conversazioni interessanti da raccontarti. Nel frattempo però, mi sta piacendo andarci, mi aiuta a mettere in fila i pensieri per essere più efficiente quando mi rimetto a lavorare.

E tu invece? Ci vai in palestra? Com’è la tua? Com’è la gente che ci va?
Se ti va scrivimelo qui.

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Ma passiamo all’elenco numerato più anabolizzato dell’interweb:

  1. nel 2015 partecipai a una gara per la grafica della stagione del Teatro Comunale di Bologna, figata atomica. Non vinsi (non ho mai vinto niente), ma rivedendo in questi giorni la mia proposta grafica mi è venuta voglia di fartela vedere. Mi sembra ancora oggi un bel progetto! Ma sono di parte.
  2. ho pubblicato il progetto della nuova identità web per Bormio, la celebre località sciistica. Si tratta di un mega sito, realizzato insieme a Studio Samo, dove la sfida era fare coesistere nello stesso sistema coordinato, la stagione invernale (sci, neve, snowboard) con la stagione estiva (bici, trekking, passeggiate).
  3. ho anche pubblicato il progetto grafico per il company profile, che poi è diventato un company magazine, per Liu Jo Living, la collezione di arredi di Liu Jo.
  4. ho fatto un video tipo televendita che forse hai già visto, ma non so se hai visto i vari fuori onda di me e Camila che abbiamo raccolto in questo reel. Ho anche raccolto alcuni screenshot delle vere televendite di Wanna Marchi.
  5. ti ho raccontato su insta di un fotografo che mi piace da matti che si chiamava Hein Gorny e ti ho mostrato uno strano foglietto, tutto mangiato dai topi, che ho trovato in un mercatino in Olanda: un documento di trasporto delle ferrovie olandesi di inizio Novecento.
  6. Ah, come sai ho anche progettato un tombolone napoletano tipografico, che, al contrario del calendario che è andato esaurito, il tombolone è ancora disponibile a €7 spedizione inclusa. Ci tenevo però anche a raccontarti per bene tutto quello che mi ha spinto a progettarlo, che legame ho io con la tombola, e anche il come si usa il tombolone napoletano. Tutto in questo reel, oppure guardalo in 4K sul mio Youtube
  7. per la rubrica Sfoglialibro in cui ti racconto in video i miei libri preferiti, ho fatto questo video sul catalogo di una mostra che ho visto all’Aia quest’estate, si chiamava Flash Back. 16 fotografi di oggi reinterpretano altrettante opere della pittura fiamminga tipo del Seicento. Un librone bellissimo.
  8. DallE, il sistema di intelligenza artificiale con cui ormai anche tua mamma sta generando immagini, è diventato aperto a tuttз
  9. ogni volta che ci disiscriviamo da una newsletter di un brand succede questo. LOL
  10. mi piace ogni tanto rilassarmi guardando video su Youtube di questo account chiamato HTMHell che nella sua rubrica Is it a button?! analizza bottoni in siti a caso e come sono fatti. Guarda anche tu Is it a button, part 1 e rilassati, ne hai bisogno.
  11. non sapevo esistessero solo 36 situazioni drammatiche possibili nelle storie. Le ha elencate un tipo nel 1895.
  12. che figata sono queste grafiche anni 80 del brand Esprit. Quasi quasi mi ci ispiro per qualche mio progetto
  13. Qualcunə su internet ci ha fatto riflettere su quanto fosse intrippante la musica di sottofondo del meteo di Canale 5 nel 1995
  14. Slowroad è un videogioco online dove guidi una macchina con le frecce della tastiera, è silenzioso e super rilassante. Provare per credere
  15. non ricordo se ti ho già fatto veder questo bellissimo video del più antico ristorante di Brooklyn. Ora anche un nuovo senso, dopo che ho visto The Bear, una serie tv su Disney+ su un ristorante scassatissimo di NY. Hai visto The Bear? A me è piaciuto da matti
  16. le foto finaliste per il premio Comedy Wildlife Photo del Guardian sono molto patatose
  17. un tipo si è preso la briga, grazie anche all’intelligenza artificiale e alle webcam pubbliche per le strade, di ricostruire il dietro le quinte di alcune foto di strada di alcunз influencer
  18. per ispirare sia me che Camila per girare la nostra televendita di Natale, ci siamo caricati la molla guardando questo video best of di Wanna Marchi. Allucinante.
  19. ti lascio con questa scansione del manuale di istruzioni del 1939 del Maggiolone Volkswagen.
  20. Non dimenticarti che ho anche un’altra newsletter gratuita in cui parlo di progetto e di grafica: il Metodo Boshi Millesimato
  21. E tu come te la passi? Raccontami qualcosa tu altrimenti qui parlo solo io
  22. TVB

Sfoglialibro 5 Speciale Olanda: Flash Back

Pubblicato in Lo sfoglialibro


Il viaggio in Olanda di quest’estate mi ha regalato un enorme bacino di spunti visivi, da cui, come vedi sto pescando senza sosta.

Uno di questi spunti visivi proviene dal museo Mauritshuis dell’Aia, dove ho vistato la mostra che il museo ha realizzato per i suoi 200 anni. La mostra si chiamava Flash Back e vedeva 16 fotografi olandesi reinterpretare altrettante opere dei maestri olandesi della collezione permanente del museo.

La mostra era talmente interessante che ho comprato senza esitazione il costosissimo catalogo, che oggi ti mostro.

Mi ha colpito la copertina telata in rosa e rosso, con i testi metallizzati stampati a caldo. Sul fronte c’è la scritta «Flash» e la lista dei 16 fotografi contemporanei, mentre sul retro c’è «Back» con i nomi dei maestri olandesi.

Il progetto grafico è in stile classico razionale olandese: un solo font con un solo peso e molto spazio bianco.

Le opere sono messe a confronto una dopo l’altra, prima l’opera contemporanea poi quella classica oggetto della reinterpretazione.

Il grande formato di questo libro permette alle immagini di essere gustate in ogni minimo dettaglio, ma obbliga te a imprecare quando lo vuoi mettere in libreria.

Guarda il video completo su YouTube.

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