Non ero mai stato a Barcellona prima del weekend scorso e devo dire, avevate ragione, spacca. Non ero proprio mai stato in Spagna prima dei 43 anni.
Picasso
Ho visitato il museo Picasso (cioè Picasso è sempre Picasso), ma l'ho trovato (il museo) un deludente accrocchio in un allestimento dilettantesco. Non ci tornerò. Anche se memorabili gli studi su Las Meninas di Velazquez, un ciclo di 58 dipinti e studi realizzati nel 1957 interamente conservato al Museu Picasso per volontà dell'artista. Naturalmente la serie è più interessante se conosci l'originale, ma sono sicuro che...
CCCB
Ho visitato anche il CCCB: Centre de Cultura Contemporània de Barcelona che ha un acronimo curioso, un bellissimo edificio, un bel sito, una bellissima identità visiva e ospitava una mostra intrigante intitolata Suburbia, Building the American Dream.
La mostra era supenda sia nell'idea, raccontare l'invenzione, l'ascesa e il declino del sogno americano della villetta seriale fuori città, con il parcheggio, il prato da tagliare la domenica, gli elettrodomestici, lui che lavora lei relegata a casa, praticamente Mad Men, sia nell'allestimento e nella varietà dei materiali. Magari ci faccio un post dedicato.
Fundació Joan Miró
Perché il vero colpo di scena, e oggetto vero di questa mia, è stato Mirò, con la sua Fondazione sulla collina. Mirò lo davo un po' per scontato, me l'ero un po' dimenticato, forse perché negli anni Novanta era molto presente sulle copertine dei raccoglitori, insieme a Mordillo. Forse perché l'ho talmente tanto divorato negli anni della formazione che non ci pensavo neanche pi ù.
E invece eccolo tornare come una fiamma. Gli ampi spazi della fondazione, la luminosità, le dimensioni delle opere, tele grandi e grandissime.
Rivedendolo ho scoperto che in pratica quando disegno astratto in pratica provo a disegnare come lui, senza neanche pensarci. Era come se ci fosse una memoria muscolare che mi fa fare i suoi segni tremolanti e sottili.
Poi a un certo punto si apre un mega panorama sulla città con questa scultura totem. Cioè come ci rimani? È troppa la bellezza. Brave anche le persone che hanno curato l’allestimento.
Ho scattato un casino di foto ai dettagli, ai suoi tratti. Tremolanti, disturbati, carichi di tensione.
Wow.
E questa doppia scultura? Con i colori che squillano e le forme che sembrano prendere vita? Potrebbe essere stata fatta ieri che era sempre ok.
Ma veniamo alla lista numerata più inaspettata del web:
sono finalmente riuscito a raccontare il progetto del mega sito antologico per il Festival Biblico che abbiamo progettato negli ultimi sei mesi. Un sito enorme, che deve vivere sia durante il festival (con gli eventi, il calendario ecc), sia quando non ci sono eventi. In questo caso ci siamo inventati una 'skin' da magazine, che sostituisce la 'skin' da festival, con una una alberatura diversa e tutto incentrato sugli articoli e i post. Guarda il progetto.
sto pubblicando una marea di contenuti su creatività e grafica sul substack del Metodo. Ho fatto un video di commento sui 10 consigli che Jessica Walsh, mitica designer americana, ha scritto sul branding e il design, ho dato un'occhiata alla grafica del sito brutalista dello Stedelijk museum di Amsterdam, ho sfogliato per te il libro *Il design del tessuto italiano, *grande raccolta di grafiche per tessuti dalla fine dell'Ottocento a oggi, ho esplorato per te il mondo delle grafiche delle camicie da bowling, tipo quelle di Lebowsky, ho sguazzato nelle grafiche delle videocassette anni Ottanta, con intermezzi su grafiche di audiocassette altrettanto belle, ho raccontato di un nuovo libro sulle fanzine alternative italiane dagli anni Sessanta al 2006, ho raccontato la grafica dell'etichetta discografica Motown progettate da Curtis McNair, tra cui la mitica copertina di Marvin Haye What's going on.
ho scoperto un giochino geometrico e zen meraviglioso, si chiama Rooms. Puoi progettare delle stanze, aggiungere oggetti, personalizzare qualunque cosa. Ci ho passato poco tempo ancora, ma mi sembra super rilassante. Fammi sapere se ti piace.
sempre interessanti i video di Slim dogs, in particolare questo su come nascono i loro format. Mi piace vedere come funzionano i creativi e le creative che sono sul mercato. In scala ridotta è quello che faccio anche io con il Metodo.
l'altro giorno raccontavo a un mio amico, appassionato di calcio (al contrario di me), che avevo visto i primi episodi della serie su Beckham, e mi sembrava che Beckham fosse molto bravo a giocare (pensa che profondità di pensiero). Lui mi ha detto che Rooney era molto più bravo, e che su Youtube c'era un video di una sua spettacolare rovesciata ripresa da ognuna delle duecento telecamere allo stadio. Senza commentario, solo audio in presa diretta. Effettivamente è impressionante.