Gorgonzola. Nonostante la vis polemica che mi contraddistingue, non amo fare dietrologia né prendermi troppo sul serio.
Per questo, più che con l’ennesimo commento su Ai-pod-nano, vorrei ringraziare estimatori (Pasquale in testa, come il più sublime degli Argonauti, ma anche Sir Leo d'Islanda) e detrattori – pure quelli anonimi – con un post speciale, che si aggiunge a quello della settimana (un supplemento, insomma). Lo stile della mia rubrica (che trovate riassunto nel post intitolato Eccomi) mi impone un rigore che trova in me stesso il primo ostacolo.
Chi mi conferisce attenzione, mi legge e mi commenta sarà sempre da ringraziare, dato che odio l’indifferenza e cedo alla vanità. Non per niente concludo ogni post con una domanda. È l’ethos brummelliano. Se il commento non mi stimola, non rilancio. Non per niente in Oblio, ho scritto che a volte l’importante è sparire. Come vedete, tutto torna.
È la linfa del blog. Altrimenti, tanto vale scrivere un diario individuale, e dimenticare volutamente la chiave in giro, sperando che qualcuno lo legga. Non voglio che le mie opinioni trovino necessariamente accordi unanimi. Non sono in questa pagina per questo. Mi si ami o mi si odi, come il gorgonzola. Sono qui per sintesi ed estetica linguistica.
Per questo l’altro post si chiama grigio. Perché sarò borghese, d’accordo. Ma grigio, poi… Avete mai visto le mie cravatte?