Domenica mi vaccino, prima dose. Nel frattempo sto un po’ modificando il layout di emmaboshi.net, è una cosa che faccio costantemente, penso ripenso progetto, all’infinito. Mi fa ridere Andrea di Modo, che sviluppa emmaboshi.net dal 2010, perché siamo talmente in confidenza che con lui mi permetto di stressarlo con i miei veri pensieri progettuali, comprese tutte le indecisioni e i dubbi che mi tormentano (e sono di gran lunga di più delle certezze).
Oggi io e Andrea abbiamo pranzato insieme e gli ho parlato delle sfocature e dei colori sfumati che vorrei introdurre in homepage, ho cercato di ispirarlo, è andata più o meno così:
— Cioè vedi Andrea, guardati intorno, è tutto un gradiente*, vedi quell’ombra, questa superficie
— Certo, Emma
— No vedi poi come tutto BLENDA nel resto, come tutto si mescola. Sfocature, mi piacerebbe sulla home che tutto fosse sfocato, che scrollando lo sfondo con i gradienti restasse fisso mentre sopra scorrono i contenuti
— Sì, come no, Emma
— Ma non ti convince? Non ti ispira?
— Sì certo, vai avanti, vai avanti
— Tipo, hai visto quel link che ti ho mandato? Hai visto lì come hanno usato i gradienti? E poi hai visto Bo Burnham su Netflix? Hai visto che giochi di luce che faceva? Pazzesco pensare che io non riesco neanche a impostare due luci per scattare le foto alle scatole che ho fatto per Malossi che sono lì da un anno che le voglio documentare ogni volta viene fuori una foto orrenda
— Sì Emma, ma restiamo sul tuo sito, i colori delle sfumature li vuoi scegliere di volta in volta o usiamo quelli che hai già? Ricordati che hai già 24 colori custom che sono quelli che compaiono nelle thumbnail dei progetti, usiamo quelli?
— Sì, no, hai ragione, usiamo quelli, certo, poi non mi serve sceglierli di volta in volta. Potremmo creare degli abbinamenti, tipo dei temi e sceglierli?
— Uhm
— Ok dai no problem, mettiamoli random pescando da quei 24! AH E POI SENTI QUESTA se quando scrolli le zone di colore potrebbero muoversi come se entrassi in un trip psichedelico ma tutto sfocato, coi grandienti
— Sì Emma, ma così stiamo inquinando l’html semantico. Te ne frega qualcosa dell’html semantico?
— Boh, sì in linea di principio sì, non ci avevo pensato. Ma mi interessa di più che sia BELLO BELLO, cioè voglio dire, uno deve arrivare sul sito e dire UAO ma che siamo in un loft di Berlino? Occhiali viola e musica tecno a tutto volume, come sensazione, no certo la musica no (anche seeeeee)
— Sì Emma ok, guarda che questa roba poi costa eh. Tu fammi una progetto preciso preciso poi ne parliamo
— Ma ANDRE tu non mi capisci, non ti ispira sta roba? Come faccio a metterlo in un progetto, è più una sensazione! Cioè non senti le vibrazioni positive?
— Emma, ascoltare troppo il tipo che va in bici e mette la musica drum and bass ti fa male
— (il cameriere) Due caffè?
[Sipario]
Capito a cosa si deve sottoporre il povero Andrea quando lavoriamo sul mio amato sito? Ora, quando tornerai a visitare emmaboshi.net, saprai quanti svarioni mistico semantici ci sono dietro ogni dettaglio. E pensa a quante figate non hanno ancora passato il temibile e PROSAICO vaglio di fattibilità di Andrea!
Ma veniamo all'elenco numerato più sfumato del cucuzzaro:
- per parlare sempre di emmaboshi.net una delle ultime migliorie / figate che ha passato il vaglio di fattibilità e sono state già pubblicate è la vista ‘visual’ per l’elenco dei progetti grazie alla quale ora puoi scorrere tutte le thumbnail dei progetti, cioè tipo le anteprime. Questo crea un muro di immagini di diverse dimensioni e colori. Un po’ come entrare nella chioma di un salice piangente e sentire il solletico su tutto il corpo. LA SENTI?
- tra un po’ arriverà questa vista ‘visual’ anche per i post del blog, che quelli sì sono quasi 700 e vanno all’indietro fino al 10 agosto 2006, giorno in cui postai la prima foto su Blogger. Se ti va puoi leggere di più sulla storia del blog che una volta era emmaboshi.blogspot.com.
- ho letto questo bel compendio di qualità che ogni designer dovrebbe avere, ma mi viene da dire che tutti staremmo meglio se le avessimo: ti dico solo che la prima dice grossomodo «La cosa più importante di una carriera sono le relazioni». Sono d’accordo, non basta essere il migliore a fare una cosa, devi essere parte attiva di una rete di relazioni e curarla sempre. Leggi tutto qui
- studiando Twitch mi imbatto spesso in contenuti imbarazzanti (le dirette In Real Life, di solito) in cui il protagonista si mette in situazioni di tale imbarazzo che devo chiudere, e sempre più spesso si usa il termine cringe, anche usato in ‘che cringiata’. Beh visto che siamo persone che vivono il 2021 aggiungiamo questa parola al nostro vocabolario leggendo questa definizione dell’Accademia della Crusca.
- ti ho già scritto in altri bollettini di quanto io ami alla follia il lavoro di Forensic Architecture, «un gruppo di ricerca multidisciplinare con sede a Goldsmiths, University of London che utilizza tecniche e tecnologie architettoniche per indagare su casi di violenza di stato e violazioni dei diritti umani in tutto il mondo. Il gruppo è guidato dall’architetto Eyal Weizman (Wikipedia)». Il loro lavoro è allo stesso tempo una cosa giornalistica, ma anche artistica (la cura per le immagini è maniacale) ed è sempre basata su documenti e reperti visivi (video, audio ecc) i più disparati. Il 23 giugno 2020, Ahmad Erekat un ragazzo palestinese di 26 anni è stato ucciso dall’esercito israeliano dopo che la sua macchina ha sbattuto contro la cabina di un checkpoint tra Gerusalemme e Betlemme. L’investigazione di FE, realizzata insieme ad una associazione locale per i diritti umani, ha ricostruito la scena in ogni dettaglio e ce la mostrano (quindi immagini forti, ti avviso) facendoci mettere quantomeno in dubbio le dichiarazioni dell’esercito sulla minaccia alla quale averbbero dovuto rispondere con lethal force. Guarda che meraviglia di analisi (c’è anche un pratico video).
- non so se hai seguito il Westminster Dog Show di quest’anno, nemmeno io, ma ho visto le foto del vincitore! Si chiama Wasabi e in questo esaustivo reportage di Buzzfeed di riferisco a lui come di un pechinese, «ma che potresti scambiare per quella cosa che tiri fuori dall’aspirapolvere quando la pulisci»
- Simone Biles è la mitica campionessa di ginnastica artistica americana, una vera fuoriclasse. In questo video in super slow motion (super slow!) si vede una sua piroetta pazzesca e proprio per il fatto che è super slow fa super strano. Poi devi vedere questa foto in cui Biles è di fianco a Lebron James, che se non lo sai è un giocatore di basket americano alto tipo più due metri
- Ti ho già accennato dello spettacolo di Bo Burnham Inside che è uscito da poco su Netflix. È stupendo da brividi, devi vederlo. È in inglese con i sottotitoli in italiano, ma voglio pensare che l’inglese non sia più una soglia, vero?
- ho ascoltato e amato Privacygeddon: a che punto è la notte, l’episodio del podcast di Gianluca Diegoli insieme a Marco Brambilla che parlava di «Tracciamenti, cookie, prospettive per inserzionisti, giornali e utenti, e cosa sta succedendo, spiegato bene da Marco Brambilla, CTO di Shopfully». Ascoltalo anche tu, anche se non sei un marketer (io non lo sono!) perché aiuta a capire il presente.
- mi sono imbattuto e sono rimasto a bocca aperta guardando questo post super approfondito che mostra la tipografia dei quadranti degli orologi. Una cosa che ho sempre apprezzato inconsciamente (non mi piacciono mai gli orologi con un brutto font per i numeri). Beh se anche tu hai questo tipo di sensibilità ti consiglio la visione di queste immagini. Puoi ringraziarmi dopo :-)
- con mia figlia non ci stanchiamo mai di guarda questo video di Gipi del 2010 che si chiama Il tempo necessario «Qual è il tempo necessario ad accorgersi che una cosa è una brutta cosa? Dipende. Cambia da persona a persona.» Fidati che ne vale la pena, Teresa ride tutto il tempo.