Quando si facevano gli eventi fisici (presentazioni, conferenze ecc) e ti capitava di guardare delle slide fatte da qualcunə ti trovavi di solito davanti a questi problemi:
Troppo testo per slide
Testo troppo piccolo
Poco contrasto tra il testo e il colore di sfondo
Ancora troppo testo
Ancora troppo piccolo
Per non parlare delle scelte dei font (sì penso a te che hai usato il Comic Sans per una conferenza sul diritto penale)
Per fortuna gli eventi da remoto hanno almeno migliorato la qualità della riproduzione, sì perché a questi problemi delle slide si andavano a sommare proiettori sfocati e ambienti troppo luminosi. Oggi in condivisione schermo almeno si vede nitido.
Alcuni concetti chiave che erano validi una volta però li trovo ancora molto validi oggi.
Ad esempio mi piaceva quel principio per cui dovevi impostare le slide per farle leggere anche alla persona seduta in ultima fila. Quindi poche parole (sì, non si parla neanche di righe, ma di parole) scritte giganti.
E molto contrasto tra testo e sfondo. Non dico nero su bianco o bianco su nero ma siamo lì. Evitiamo tipo il giallo su bianco, o il grigio scuro su nero.
L’altra cosa interessante era quello di utilizzare pochi font, meglio se uno solo, così, unendo questi 3 principi, ho costruito le mie slide per il talk con l’addendum di usare una sola dimensione per il testo. Questo esercizio aiuta anche a tagliare i testi il più possibile.
In più ho voluto utilizzare foto coordinate, usando sempre la stessa metafora visiva andando a pescare sempre dalle performance di Marina Abramović, per ammiro molto la sua ricerca e la tensione che le sue performance evocano.
Bonus: ho filtrato tutte le foto usando i colori della mia palette cromatica. In questo modo le foto (dalle provenienze più disparate) delle performance di Abramović sono apparse più coerenti tra loro lungo la presentazione, oltre che coordinate con la mia identità visiva.
Guarda il mio talk Ti faccio un’offerta al Freelancecamp di dicembre 2021, in cui presento queste slide.
Il video invece lo trovi qui.
Questo post fa parte del Metodo Boshi, un luogo di ispirazione e incontro tra creativз che ho fondato io, Emmaboshi, per condividere le mie conoscenze sul mestiere di grafico. Visita metodoboshi.com.