Ispirazione visiva dappertutto, episodio 20.000: in coda per il bagno all’osteria del sole ti guardi intorno e trovi un angolo interessante. Scatti una foto. Settimane dopo riapri quella foto e la lavori senza freni. Oggi la pubblichi. Che ne dici?
Il mercoledì è una giornata bellissima. In centro a Bologna c'è la raccolta della carta, e questo significa che fuori da ristoranti e locali si può sempre trovare qualche perla della grafica.
Quante volte ci siamo soffermatə ad ammirare una insegna scolorita o la grafica di una bustina di lievito. Quante volte ci siamo fissatə sulla grafica dell’etichetta di una bottiglia di vino accorgendoci dopo venti minuti che abbiamo bevuto troppo?
La «Sunday Logo Review» è l’appuntamento domenicale in cui ti racconto i loghi e identità visive che mi ispirano. È un appuntamento nato nel settembre 2021 quando all’angolo di una strada mi sono soffermato sul logo della ditta di semafori (la SCAE), era un triangolo rosso con una scritta un po’ sbilenca attorno.
L’ho fotografato e ho iniziato a raccontarti su Instagram cosa ci vedevo in quel logo, e questa disamina è diventata interessante per moltə. Da allora quasi ogni domenica ti parlo di una identità visiva che mi ispira, dalla grafica dei preparati per dolci ai brand del cuore come Swatch o CP Company o le Olimpiadi.
Alla fine di ogni episodio si apre la parte più interessante quando siete voi metodistə che mi raccontate le vostre opinioni e i vostri ricordi legati al brand che ti ho raccontato.
Su Instagram trovi un po’ di storico delle puntate nelle storie in evidenza qui, qui, qui e qui.
Sintonizzati ogni domenica sul mio Instagram ed entra anche tu nella balotta dei Metodistə Boshi per parlare di grafica e brand identity.
Qualche tempo fa, camminando attraverso la piazza di Imola, mi sono imbattuto in uno di quei raduni di auto d'epoca che ogni fanno. Le auto d'epoca mi hanno sempre incuriosito, a vederle oggi sembrano tutte così piccole, e fragili. Allo stesso tempo però sono ricchissime di dettagli preziosi, pezzi di carrozzeria faticosamente curvati e resi aerodinamici.
In queste foto ho raccolto alcuni dettagli grafici e tipografici che mi hanno colpito.
Passeggiando per Imola, in provincia di Bologna, sono tornato a fare visita alla vetrina di uno dei negozi che più mi piacciono. Un vecchio e polveroso negozio di modellismo in una traversa del centro storico.
Milioni di mini modellini che prendono la polvere da decenni. Piccoli gioielli che spaziano dai soldatini, ai mezzi di soccorso, ai carri armati, fino alle macchinine da Formula 1, moto, trenini ecc. Allo stesso tempo sono un interessante archivio di grafica, spesso stampata in piccole dimensioni.
Vecchie macchine da Formula 1, anni '80 circa. Da notare il vecchio logo Benetton e il tipico bianco e rosso della McLaren, molto simile al packaging Marlboro classico, all'epoca sponsor di diverse scuderie di F1.
Di questa scatola mi piace molto la stampa a tre colori blu, rosso e nero. Oltre alla illustrazione stile fumetto in rosso.
Il logo con la doppia stella colorata, semplice e super distintivo.
Grafica di alcuni vagoni merci, vecchio logo FIAT e ignota Logistica Ambrosiana.
Scatole gialle, scatole nere
Una vecchia pompa di benzina. Notare anche la tipografia dei numeri stampati sull'etichetta del prezzo.
Queste macchinine telecomandate da piccolo mi piacevano da matti. Fanno un gran rumore e una gran puzza di benzina, ed per questo erano bellissime. Ora mi piacciono di più gli adesivi che riproducono le grafiche di brand realmente esistenti.
Non so molto del fumetto classico, so poco o niente dei personaggi e delle rivalità tra Marvel e DC Comics, ma ogni volta che mi capita di andare a visitare una mostra su un fumettista storico rimando a bocca aperta.
Questo il caso di Jack Kirby. Mostri, uomini, dei, la mostra monografica organizzata da Associazione Hamelin per Bilbolbul 2018, festival internazionale del fumetto. L'ho visitata senza sapere a cosa andavo incontro, da semplice curioso. L'unica cosa che sapevo era che ogni mostra alla Fondazione del Monte, in ogni edizione del festival, si è sempre rivelata valida. L'altra che mi folgorò fu quella bellissima dedicata a Chris Ware per Bilbolbul 2016. E così è stato anche per questa di Kirby.
Come sempre quando vedo le tavole originali di questi maestri è l'enorme precisione nell'usare l'inchiostro, nell'usare i rattoppi e anche l'enorme perizia nel disegnare i caratteri tipografici. Che siano le onomatopee tipo BANG! SWISH! BOOM! oppure i titoli degli episodi, il lettering è sempre molto curato e, ai miei occhi, bellissimo.
Ho raccolto alcuni dettagli che mi hanno colpito in queste foto.
Per dodici anni, negli ultimi venticinque, ho fatto il pendolare in treno e l’orario era la mia bussola.
A metà anni Novanta, nella ridente Imola, veniva spacciato un pratico libriccino tascabile, con tutte le tabelle orarie dei treni che interessavano la stazione di Imola. Sembrava impaginato in casa, in clandestinità, da qualche altro pendolare. Pessima grafica, ma enorme utilità.
Con internet abbiamo smesso di leggere l’orario su carta, ma gli orari affissi nelle stazioni rimangono un’ancora per sbrogliare una situazione complicata (telefono scarico, poca connessione, fretta).
Qualche giorno fa il mio treno partiva da uno dei binari ‘emersi’ della stazione di Bologna, e a fianco a me c’era il monolite con l’orario stampato in formato gigante.
Tutti lo conosciamo, ma magari non facciamo caso a quale piccolo miracolo di organizzazione dei contenuti è. È usabile e rassicurante e pure bello (ok, per un grafico).
Sta di fatto che racchiude tutte le caratteristiche di una corretta impaginazione:
Usa una sola famiglia di font, tra l’altro quella istituzionale del brand Rete Ferroviaria Italiana (il Futura), nei vari pesi (Bold, Regular).
Usa pochi colori, per evitare confusione. Vengono evidenziati solo i Frecciarossa, FrecciaBianca, Italo, InterCity.
Usa una griglia regolare, che divide lo spazio in parti uguali, rendendo più facile per l’utente capirlo e affrontarlo.
Le colonne hanno la giusta larghezza per non lasciare troppe righe monche e consentire una lettura rapida
Usa la giusta gerarchia visiva (dimensione dei testi, spessore del carattere):
primo livello l’ora (ogni ora viene scandita da questi rettangoli con sfondo blu istituzionale)
secondo livello l’orario di ogni treno
terzo la destinazione
quarto le fermate e altre informazioni.
A destra il binario, in un cerchio blu.
Usa al meglio l’indentazione, ovvero il rientro di riga, aiutando la scansione verticale tra gli orari e accompagnando nella lettura.
Un capolavoro di equilibrio e pulizia, per un oggetto che ha per primo obiettivo l’usabilità.
Di fatto gli stessi princìpi sono validi per qualsiasi progetto grafico, sia a stampa che web:
Usabilità (leggibilità), cioè l’utente deve capire immediatamente cosa si trova davanti e cosa deve fare (in questo caso leggere!), a seguire questo primo livello subentra il:
Look and feel, cioè l’estetica, cioè chi sta raccontando questa storia. Chi è che parla? In questo caso Rete Ferroviaria Italiana, lo capisco perché vedo il blu istituzionale, vedo il logo e vedo il Futura, e anche se non conosco il font, nell’inconscio riconosco che ha lo stesso aspetto di quello che vedo in tutti i cartelli nelle stazioni d’Italia. Ne deduco che chi mi parla è lui, quindi tutto torna e la corretta comunicazione si compie. Ok siamo anche in una stazione, ma funziona anche se questo poster lo metti in una bacheca dell’Ufficio Turismo.
Quanti altri piccoli capolavori di grafica sono nascosti nelle nostre quotidianità?