Elena Carter è una archivista della collezione Wellcome, un museo e una biblioteca, diciamo una istituzione culturale di Londra che ha come missione quella di raccontare la salute (health). Cioè già questo per me è una bomba, quando tornerò a Londra vorrò andare a visitarli a Euston Square.
Ti dicevo, Elena Carter è una loro archivista che sta lavorando (e raccontando, per fortuna) il progetto che la vede coinvolta nella catalogazione dell'opera, o se vogliamo, della produzione di Audrey Amiss (1933--2013). Questo corpus artistico è particolare perché l'autrice, Audrey Amiss, è stata per quasi tutta la vita una persona con forti disturbi psichiatrici. Una vita dentro e fuori le strutture psichiatriche, con una famiglia che lei stessa spesso teneva alla larga.
Elena Carter racconta il suo lavoro, che bello se molte più archiviste raccontassero il proprio lavoro, cioè se proprio chiunque raccontasse il proprio lavoro. Non esistono mestieri che non varrebbe la pena raccontare, dall'elettricista di TikTok che seguo, all'analisi dei bilanci societari (sempre su tiktok), a chi restaura poster. Europrogettista? Raccontami cosa fai e come lo fai, anche e soprattutto se è noioso, o ripetitivo, o troppo complicato.
Audrey Amiss fino al suo ultimo giorno ha documentato ogni minimo dettaglio della sua vita all'interno di diari che, quando vedrai le immagini ti renderai conto, sono diventati praticamente cilindrici dallo spessore che hanno raggiunto. Sì perché Amiss ci incollava dentro di tutto, dalla carta del Cornetto che ha mangiato, alla retina del formaggino, le ricevute, i biglietti della metro, e già questo rende il tutto molto visivo. Sono collage, spontanei, come quelli che fa il mio writer preferito Zero-T. Sono annotati a matita, ci sono piccoli disegni, un uomo alla fermata di Leicester Square, c'è la lamentela sul resto che le hanno dato in un negozio.
Non so se raccontarti più dell'opera in sé, e delle centinaia di diari che sono stati ritrovati nella casa di Audrey Amiss, della disamina visiva dell'arte spontanea che produceva, oppure raccontarti del lavoro dell'archivista Elena Carter che ha ricevuto il compito di capire, censire e catalogare questo oceano di materiali, entrando (per lavoro, ma anche per curiosità immagino) nell'intimità di un'altra persona di cui sta leggendo i diari.
Nel dubbio fai tu, ti metto qui il link per andare alla home di questa storia, troverai 6 articoli e 3 video, uno dell'archivista Elena Carter, uno della conservatrice Stefania Signorello e una del fotografo Thomas Farnetti sulle difficoltà di fotografare questi oggetti con i collage con superfici riflettenti o forme strane.
Il progetto è bellissimo, sono proprio quelle storie che mi fanno volare, sia sapere che qualcunз sta producendo, sia sapere che ci sarà qualcunз che se ne prenderà cura, e ne parlerà alle altrз.
Ma veniamo all'elenco numerato più catalogato del circondario:
Sul fronte ricerca visiva, che è il perno a cui gira attorno tutta la nostra creatività, in questi giorni ho pubblicato diversi videini:
un video sullo stile Googie, quel gusto geometrico di alcune insegne americane anni 50--60, lo stile che si trova anche nei set del film di animazione Gli Incredibili (entrambi i film sono una chicca per gli occhi di noi designer)
un video in cui sfoglio le mille foto d'epoca che ho ricevuto dal team di All'Origine, un gruppo di collezionisti di Imola esperti in materiali del Novecento provenienti dall'Est Europa.
- Sui ragazzi e ragazze di All'Origine c'è anche un video di quando ho visitato il loro bellissimo showroom.
ho pubblicato una analisi visiva del sito di una soda fittizia che è un trip, per giungere al sito dell'agenzia che l'ha progettato e al loro redesign del look di Patreon.
ho raccontato un video sullo stile pixelato, effetto dithering grattugiato a cui ci possiamo ispirare quando vogliamo abbassare la risoluzione e fare diventare questa cosa una figata.
Non di ricerca visiva, ma di gestione del tempo e organizzazione del lavoro, ho fatto anche un video tutorial su come utilizzo Calendly per prendere appuntamenti per le call, senza doverci scrivere venti email avanti e indietro.
ti dò qui un'anteprima coi fiocchi, ho realizzato una serie di 8 mini video in cui analizzo il ogni sezione del manuale d'identità visiva delle Olimpiadi, pubblicate l'anno scorso dal Comitato Olimpico Internazionale. Non l'identità visiva di Parigi 2024, ma proprio del brand olimpico generale. È un capolavoro di manuale d'identità, tant'è che ho voluto proprio scorrerlo e commentarlo per te, perché possiamo tuttз imparare. Si parla di loghi, colori, font, illustrazioni, layout ecc. I video inizieranno a uscire sul canale YouTube del Metodo a cominciare dal 18 luglio per concludersi il 25 luglio, il giorno prima della cerimonia di apertura delle Olimpiadi. La cosa più semplice è seguire il canale YouTube del Metodo Boshi.
A questo proposito sta emergendo tra gli account TikTok quello delle Paralimpiadi. Effettivamente confeziona contenuti super adatti alla piattaforma.
Post Malone è stato in giro per il Louvre insieme ad uno storico dell'arte e sentivo dire che operazioni del genere sono quelle giuste per provare a portare l'arte alle nuove generazioni, per cui, metteteci chi vi pare nei luoghi della cultura, ma fatelo in fretta.
Fa' la cosa giusta (Do the Right Thing) è un film del 1989 scritto, prodotto, diretto e interpretato da Spike Lee. Ho trovato un documentario con il dietro le quinte, con il racconto di come la troupe e il set si sono inseriti in una comunità di persone di Brooklyn, costruendo edifici (tipo la pizzeria, era costruita ad hoc!) impiegando persone del quartiere, cercando di lasciare una impronta positiva. Si vedono anche gli attori che provano le battute, interviste, insomma è un documento davvero figo da vedere.
C'è una macchina fotografica istantanea che anziché sputare fuori tipo una Polaroid, tira fuori un grazioso scontrino con scritta una poesia creata con l'ai che ha osservato l'immagine attraverso la lente. Si chiama Poetry camera e l'URL è stupendo: poetry.camera
esiste un video strepitoso da 25 minuti di (You Gotta) Fight for Your Right (To Party!) dei Beastie Boys, diretto e sceneggiato da Adam Yauch MCA (RIP) nel 2011, che ha tra gli attori Elijah Wood, Will Ferrell, Seth Rogen, Jack Black, Susan Sarandon, Stanley Tucci, Orlando Bloom, Kirsten Dunst, Steve Buscemi e mille altrз. Se anche solo lontanamente ti piacciono i Beastie Boys, ti piace il cinema o ti piace lo spettacolo, questo è un video imperdibile.
l'archeologo Roger Michel e la sua squadra stanno scansionando in 3D le sculture del Partenone conservate al British Museum in previsione di una ventilata / futura / certa / restituzione delle opere alla Grecia. C'è tutto un discorso aperto nell'ambiente museale, ormai lo sai, sul restituire le opere ai paesi d'origine. In questo caso specifico Roger Michael vorrebbe non solo riprodurle in marmo, in Italia tra l'altro, ma anche colorarle come erano in origine. Quindi tutto quel bianco che vediamo oggi delle sculture classiche è solo sbiadito! Amazing.
ti lascio con un videoclip stupendo dei Blaze (ti avevo già parlato di un loro live nella grotta della Salamandra, in Francia, tra le stalattiti e le stalagmiti). Un cortometraggio vero e proprio con protagonista un ragazzino che a scuola deve leggere una storia scritta da lui, una sua esperienza personale. Stupendo quando la musica, in un videoclip musicale, non è tutto.