Ho scoperto solo oggi il lavoro di Alexey Brodovitch, pioniere della grafica, diventato famoso (nell'ambito della grafica) per la sua direzione artistica del magazine Harper’s Bazaar.
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Russo immigrato negli Stati uniti, nel 1934 viene chiamato a ripensare la grafica di Harper’s Bazaar e a dargli un look più europeo. Rimarrà nel ruolo di art director fino al 1958.
Ricordiamoci che all’epoca le riviste e la loro grafica erano ancora ‘pittoriche’, le fotografie in bianco e nero a bassa definizione, i layout molto rigidi e le pagine molto piene di contenuto.
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A vedere oggi il lavoro di Brodovitch sento l’influenenza tipografica di Depero e dei costruttivisti russi, ma soprattutto capisco quanto ha lasciato come eredità nel mondo del progetto grafico.
![](https://res.cloudinary.com/dtgkmjmtt/image/upload/v1698661595/bazaar03_2a7a81be03.jpg)
L'utilizzazione di fotografie molto forti, magari scontornate, con i blocchi di testo non inscatolati nelle solite colonne dritte è un approccio che ancora oggi è valido.
Riviste come IL del Sole 24 Ore, che fanno largo uso della creatività nel layout, sono nipoti dello stile Brodovitch.
Puoi scoprire di più sul suo lavoro visitando questo indirizzo.
![](https://res.cloudinary.com/dtgkmjmtt/image/upload/v1698661597/spread7_a281be52e6.jpg)