Io sto bene, bello rilassato e non abbronzato perché al sole sudo. Era da un po’ che volevo scrivere, ma non trovavo la scintilla di un racconto per cui passiamo direttamente alle cose belle di cui ti volevo parlare, perché sono tante:

  1. Tre soldi è l trasmissione di Radio 3 sugli audio documentari. Non so quanto sei familiare con gli audio documentari ma io ne vado ghiotto, li puoi ascoltare mentre stiri o mentre lavori (se lavori al lavasecco poi fai entrambe le cose contemporaneamente). Qualche tempo fa ti parlavo di racconti scritti da personale medico, beh L’arte di curare e di raccontare è un progetto che vuole costruire uno spettacolo che racconti «la professione infermieristica mettendo in luce aspetti meno evidenti di chi vive accanto alla sofferenza e se ne prende cura».
  2. 20 Thousand Hertz è un podcast che parla di suoni, in questi giorni ho ascoltato l’episodio The city that never sleeps che parla di come il rumore della città (in particolare NYC) abbia un impatto diretto sulle vite delle persone, soprattutto le più fragili. Io infatti odio il rumore delle macchine, dei motorini, dei camion, degli elicotteri e più passano gli anni più divento insofferente (mamma mia quei poverini che mi stanno attorno… se mi leggete, vi capisco!).
    • Si potrebbe ritornare tutti alla natura, abitare al remoto paesino! Ma poi internet non va, non puoi fare una call, non puoi mandare un allegato, non puoi guardare The Handmaid’s Tale Maronn che angoscia sta serie! Ma mi sta prendendo, è così ben fatta. L’hai vista?).
    • Si potrebbe restare in città E non abitare proprio su una strada trafficata, certo, un bel cortile interno, piano alto, doppio ingresso, molto luminoso, libero subito, in stabile signorile, ma entriamo in un discorso lungo.
  3. Scanner è il nome d’arte di Robin Rimbaud, un tipo inglese che fa musica con suoni registrati in giro un po’ a caso. Diciamo che forse è una specie di artista dei suoni, alcuni la definiscono sonic art. Quel che produce mi piace molto perché mi fa viaggiare con la testa. Certo alla lunga ti sciroppa un po’ la uallera, ma nel breve ti fa fare dei viaggi interstellari. Insomma, in questo podcast non è che lo intervistano, ma gli danno proprio carta bianca, lasciandolo libero di parlare di sé, della sua ricerca e della sua vita, e naturalmente lui parla di sé usando suoni, campionando la sua voce, mentre racconta di quando ha iniziato a registrare suoni da bimbo, alle feste di compleanno o alle gite scolastiche. Super evocativo. Ricordi, suoni, rumori, telefonate, scalpiccio.
    • Ad esempio, non so a te, ma a me piace di brutto il suono priruriruriri dei walkie talkie della polizia. Sì, Black lives matter.
  4. Questa cosa dei found sounds mi fa tornare i mente i Matmos, che sono un duo di NYC che fa musica diciamo elettronica anche loro con dei suoni registrati e manipolati. Pensa che hanno fatto un album che si chiama A Chance to Cut Is a Chance to Cure dove hanno creato musica (diciamo un ambiente sonoro) usando i suoni di liposuzioni, chirurgia plastica, operazioni al laser e altri ameni rumori della chirurgia. Alla fine il sapore è ottimo, perché sono dei genietti, ascolta ad esempio Lipostudio.
  5. Di cose visive interessanti, sì perché non so mai se tutti i miei trip non-visivi, a questo giro ‘audio’, ti interessano (magari scrivimelo), ho trovato questo super thread di Twitter pieno di foto di prodotti di design colorati degli ultimi cinquant’anni e ti assicuro che vale la pena darci un’occhiata. Walkman colorati, lavatrici colorate, telefoni col filo colorati. Deliziosi, col senno di poy.
  6. Come sempre Nike produce uno spot meraviglioso, anche tecnicamente (che montaggio!). Vieni a commuoverti anche tu.
  7. Non sono un grande appassionato di moto ma questo rituale sonoro commemorativo di Marco Simoncelli lo trovo potentissimo.
  8. Video recensioni di microfoni, non so come mai ma ne ho viste un paio in questi giorni e devo dire che questo tipo è davvero bravo. Certo, deve interessanti un po’ l’argomento audio e microfoni.
  9. Vedere la differenza tra uno skater professionista e uno normale quando entrambi si mettono alle prese con lo stesso trick, in questo caso un backside flip a scendere da sette gradini. L’assenza di sforzo del primo e lo struggle del secondo sono così poeticamente concreti in questo video.
  10. John Cena intervistato nel 2006 da Howard Stern racconta che ha iniziato a fare muscoli perché a scuola veniva costantemente bullizzato. Stern che gli chiede: sei diventato milionario? E lui: diciamo che mangio bene. La breve clip è tutta interessante perché parla di se stesso come un brand, creato a tavolino dalla lega del Wrestling, alla quale lega lui è sinceramente grato. È carina e breve, guardala qui John Cena on His Gym Routine and Why He’s OK With Vince McMahon Owning His Name (2006).
  11. Per tutta la scrittura di questa mia per te ho riascoltato Cicciput (2008) di Elio e le storie tese e devo dire che è stupendo dall’inizio alla fine. Veniva da lì la citazione del doppio ingresso, molto luminoso ecc. In questo momento sto cantando a squarciagola Cani e padroni di cani. Quando si sciolsero forse erano un po’ bolliti è vero, ma la gigantezza rappresentata dalla loro intelligenza creativa, linguistica, scenica, musicale, radiofonica, rimane il mio Everest. Ti linko Cicciput qui su Spotify, così puoi dargli una chance, perché sono sempre esistite le tre fazioni quelli che li adorano (io), quelli che li schifano (che spesso non apprezzano neanche Zalone, il quale, restando in metafore himalayane, rappresenta il mio K2), quelli che li ignorano.

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