Io nel tortellino di pollo non ci vedo niente di male. La sai la storia?

Premesso che il tortellino è uno dei piatti tipici di Bologna, una pasta all’uovo ripiena di carne di maiale, prosciutto, mortadella, parmigiano, premesso che i tortellini ‘vanno in brodo’ ma che tutti noi li abbiamo segretamente apprezzati anche con la panna, magari d’estate alla festa dell’Unità, o in quei pranzi di quando tornavi da scuola e prendevi la confezione di tortellini industriali dal frigo, li cuocevi e ci squizzavi sopra il bricco di panna, premettendo che alcuni mangiano anche i tortellini al ragù, secondo me diventano troppo pesanti, premettendo che attorno al concetto di piatto tipico, in qualsiasi città, ci sono le barricate tra tradizionalisti e possibilisti, nel caso di Bologna tra le battaglie più accaloranti figurano: quelli che i tortellini solo in brodo contro quelli che anche alla panna, quelli ragù senza pomodoro contro quelli che una lacrima di concentrato ci può stare contro quelli che ci mettono anche la passata così lo congelo e ci condisco più pasta, quelli che usano l’autoctono burro o quelli che si sono aperti alla contaminazione dell’olio di oliva, quelli che le tagliatelle vanno grosse contro quelli delle tagliatelle sottili, sulle dimensioni del tortellini poi, apriti cielo, fazione che sostiene che in un cucchiaio ce ne dovrebbero stare sei contro fazione ma chissene, e giù botte.

Per me il tortellino è uno stato mentale, lo stato mentale della festa, della grande occasione, della tavolata con la tovaglia buona, i calici di vino presi dalla vetrinetta, nella mia vita ho mangiato i tortellini in tutte le maniere, grandi, piccoli, duri, molli, ho addirittura mangiato i cappelletti romagnoli al formaggio che sembrava di mangiare del cemento (ciao amici dei cappelletti!). Insomma mi sembra assurda la gazzarra che si è sollevata perché il comitato cittadino per le manifestazioni per il patrono di Bologna «ha previsto, accanto ai quintali di tortellini conformi alla ricetta depositata, anche pochi chilogrammi senza maiale per chi non può mangiarlo».

Premesso tutto questo, tutta la querelle attorno al tortellino col ripieno di pollo è assurda, retrograda, rabbiosa. Aggiungere una variante non toglie niente all’originale, anzi, mi è venuta voglia di assaggiarli, come la pizza con l’ananas o il kitkat al te verde. Peace raga, peace.

Ma veniamo all’elenco numerato più sgangherato dell’interweb:

  1. ho pubblicato su emmaboshi.net un progetto che sto curando da due anni. Si chiama Taste the alps ed è una campagna di promozione delle produzioni DOP e IGP della Valtellina: bresaola, formaggi Bitto e Casera, mele, pizzoccheri, vini della Valtellina. È un progetto di identità visiva vastissimo e super interessante, sono partito dal logo, poi sono nati il sito, gli stand fieristici, le brochure, il merchandising ecc. Tutto in tre lingue, italiano, francese, tedesco. Vallo a vedere qui
  2. Sto lavorando al Calendario Boshi 2020 insieme ai ragazzi dell’Anonima Impressori, che cureranno la stampa. Non voglio creare il solito calendario da grafico bello ma inusabile, sto creando un calendario che sia funzionale come il calendario dell’AVIS, ma bello come un calendario comprato allo store del Moma di New York. Tanto spazio per scrivere, stampa a due colori, carta dove puoi scrivere sia a penna che a matita, e comunque un oggetto che appeso alla parete dia davvero un tono all’ambiente. Nelle storie in evidenza «Trip calendario» sul mio Instagram trovi l’avanzamento del progetto. Resta in ascolto perché tra non molto (in novembre al massimo) lo metteremo in pre-vendita a prezzo scontato su emmaboshi.net con spedizione gratuita in tutta Italia, e al negozio Anonima Impressori di Bologna. Lo annuncerò qui attraverso il bollettino e nelle storie di Instagram. Potrai così prenderne uno per te, ma anche risolvere un sacco di regali per Natale. Ho pronunciato la parola NATALE (musica di Psycho)!
  3. Mi sto infuocando con la questione dei video. Come forse avrai visto, ma comunque puoi rimediare andando a vedere qui il mio canale Youtube, sto cercando di imparare a comunicare anche attraverso il video.
    • Il video è l’ennesimo territorio nuovo e inesplorato che vado a scoprire, scontrandomi con tutta la mia impreparazione sul mezzo in particolare, sia tecnica che artistica, ma che al contempo mi carica la molla. Perché sotto sotto penso di potercela fare. Sta cosa del potercela fare è diciamo un approccio mentale positivo nel quale da tempo mi sono sforzato di entrare e che ormai mi viene quasi automatico. Se vuoi puoi. Dai cazzo che ce la facciamo. O almeno, vale la pena provarci, crederci, farlo, anche per poi capire che non era roba per te.
    • Ma torniamo al video, o all’illustrazione digitale, o al canale Telegram, o al calendario Boshi 2020, o alle t-shirt di Emmaboshi collection, ai poster Boshi, al progetto Mostre oggi a Bologna, agli sticker Boshi, il bot conversazionale Franco Bottiato, alle Spremutine, alla style guide Carmela, alle dirette Insta, of course subito dopo la botta iniziale di adrenalina piomba la fase di insicurezza e depressione, al primo scoglio, alla prima asperità del percorso, alla prima critica, mille insicurezze tutte insieme, mille domande che ti tormentano quando non riesci a prendere sonno.
    • È complicato, non è cosa per me, dove voglio andare, a chi mai interessa sono le tipiche frasi, ma fare una cosa in cui credi e che hai davvero voglia di sperimentare fa bene. È allora che insisti, correggi il tiro, riprovi, riformuli, continui a leggere, guardare, ascoltare, prosegui e iniziano ad arrivare le giornate sì, seguite da altre giornate sì, e altre ancora. Inizi così ad avere una opinione sul tuo esperimento basata su dati reali, su cose che hai provato sulla tua pelle, e scopri che ogni esperimento ha lo stesso andamento fatto da fiammata, depressione, correzione, riprova, migliora, riprova ecc. Tutto questo trambusto porta alla felicità, almeno per me. Sto imparando ad accettare queste fasi, le giornate no, la sindrome dell’impostore, la sottovalutazione di quel che sono in grado di fare. Ogni esperimento porta ricchezza.
    • Uè Dalai Lama! Hai finito col sermone o facciamo notte? Hai ragione, scusa, dicevo mi sono intrippato col video e quindi per imparare come si fa ho bisogno di maestri e io hai la fortuna di conoscerli di persona. Sono Enrica e Ivan di Guido che sono talmente fighi che condividono molto del loro sapere e io grazie a loro studio studio studio. Ad esempio in questo video Enrica illustra per filo e per segno come realizzano i video corsi.
    • Quanto mi piace nascondere dei mega pipponi banali e retorici all’interno di un punto elenco numerato :-)
  4. Il Guardian ha pubblicato la lista dei cento migliori libri del ventunesimo secolo!
  5. Il Milan ha rinnovato il proprio brand avvalendosi di un’agenzia di Londra chiamata Dixon Baxi e per me è sempre interessante vedere questi progetti megagiganteschi. Non che mi faccia impazzire il risultato ma comunque è un lavoro ben fatto
  6. Ascoltando non ricordo quale podcast sono venuto a conoscenza delle Sobriety coins degli Alcolisti anonimi. Interessantissimo.
  7. Sono andato giù di testa per questa video ricetta di Bon Appetit per la apple pie. Tra l’altro lui idolo assoluto. Inoltre video perfetto (a proposito di imparare guardando).
  8. Luke Wroblewski è uno dei miei idoli assoluti per quel che riguarda la buona progettazione per il web e questo suo talk chiamato Mind the gap, user centered design in large organizations me lo sono guardato tutto con grande attenzione. Mostra dati e problematiche del web design odierno dai quali tutti possiamo imparare.
  9. Se dovessi organizzare una festa e volessi mettere qualcosa da ascoltare che faccia ballare tutti per tutto il tempo metterei questo set di Kelman Duran per Boiler Room Los Angeles a tutto volume. È ok anche per lavorare, come sottofondo, ma è difficile stare fermi. Anzi, la sto ascoltando adesso che ti scrivo e sono tutto un moslkjhsavimento. Al minuto 37 c’è addirittura un pezzo di Ghali, pensa che giro devo fare per avere la validazione di interessanti artisti italiani.
  10. Non conoscevo Yuri Ancarani fino a quando non ho visto questo video di Gucci Spring Summer 2020. È un video strano e bellissimo, ha una musica stepitosa e un po’ inquietante, ho scoperto chi la suona e ora me la sono salvata su Spotify.
  11. Finalmente Tony Hawk ci spiega i vari trick di skate in ordine crescente di complessità.
  12. Per un lavoro che sto facendo e che non vedo l’ora di raccontarti (dobbiamo aspettare i primi di novembre) ho iniziato a seguire su Instagram questi di Cake che producono una moto 100% elettrica che ha design bellissimo. Guarda che robina.

Iniziamo?

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