E così anche questa estate volge al termine, e per fortuna. Voglio avere freddo, coprirmi, farmi un roiboos caldo, avvicinarmi al termosifone mentre dalla finestra guardo altra gente imbacuccata che gela. Ah il freddo, chissà se avremo mai di nuovo freddo. Rido per non piangere.

A questo proposito ti volevo raccontare che sono finalmente riuscito a vedere Anthropocene al Mast di Bologna, una mostra fotografica e multimediale sugli effetti delle attività umane sul Pianeta. È assolutamente da vedere, chiude il 5 gennaio 2020 ma se continuiamo a inquinare così mi sa che è meglio se ti muovi a visitarla.

Cominciamo dalla locescion (non sarebbe carino un format tipo 4 mostre dove i quattro curatori girano tra le mostre degli altri e danno un voto alla locescion, un voto all’allestimento, un voto al concept ecc?), la Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia (Mast) di Bologna è uno degli spazi più belli in città, uno dei miei preferiti. È un bellissimo edificio con all’ingresso un ponte di specchio opera di Anish Kapoor. Come Fondazione Mast, per dirti, organizzano Foto/Industria, la biennale di fotografia industriale che ogni anno porta in tutta Bologna un sacco di mostre di altissimo livello, tutte ad ingresso gratuito. Grazie a questa biennale ho scoperto un mondo di fotografia che non conoscevo, ne parlo in questo report dell’edizione 2015.

La mostra Anthropocene, anche questa ad ingresso gratuito, è composta da enormi fotografie di Edward Burtynsky, le sue classiche stupende foto aeree di miniere, foreste disboscate, giganteschi impianti petroliferi, barriere frangiflutti in Cina, miniere di potassio nei monti Urali, vasche di evaporazione del litio nel Deserto di Atacama, cave di marmo di Carrara. In mostra ci sono anche filmati di Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier anche questi molto estetici e impressionanti.

Ci sono anche un paio di momenti di realtà aumentata da attivare con gli iPad forniti da loro o dal tuo telefono scaricando una app. Si vedono una catasta di zanne sequestrate e l’ultimo esemplare di rinoceronte bianco. Davvero ben fatte.

Insomma la mostra è stupenda e straziante, ti consiglio davvero di andarla a vedere, poi mi dirai che ne pensi o almeno ci organizziamo per andare a ubriacarci e dimenticare insieme quello che stiamo facendo.

Trivia: il Mast è talmente fuori scala della figaggine che quando arrivi puoi parcheggiare nel parcheggio sotterraneo strafigo, con omini in livrea che ti indicano gentilmente dove voltare, poi c’è un altro omino il livrea che spinge per te i pulsanti dell’ascensore. Dopo la mostra puoi andare al bar, che è un dannatissimo bar da urlo tipo quello del Mudec di Milano o comunque un posto coi tavoli strabelli, le librerie di design piene di libri di fotografia consultabili, e il bar è open, cioè free, cioè gratis (non vorrei sembrare materiale, ma ci siamo capiti). Insomma sembravo Pinocchio nel paese dei Balocchi, o meglio Totò e Peppino che arrivano alla stazione di Milano Centrale.

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A parte la mostra, non so se hai notato che sto iniziando a usare il video, a sperimentare con questa cosa di metterci la faccia e parlare dentro un obiettivo.

Sto iniziando a raccontare con dei minivideo quello che faccio tutti i giorni (Diario Boshi), come affronto il mio mestiere ecc.

Ho anche fatto un paio di dirette in questi giorni, nella prima progettavo dal vivo il nuovo shop di emmaboshi.net e finivo per fare delle chiacchiere con un paio di persone che si erano collegate, nell’altra rispondevo alle domande che alcuni boshimani volevano farmi, sul come ho iniziato, su come prendo ispirazione, su che rapporto ho con la fatica (pessimo!). Non pensavo, ma ne sono arrivate tante e tutte interessanti.

Contestualmente, gioco forza, sto anche cercando di imparare a montare i video, pensare all’apertura e alla chiusura, esportazioni. Insomma un nuovo mondo. Hai presente la cosa della comfort zone, che le cose belle succedono al di fuori di essa? Posso dire che è abbastanza vero.

Riassumendo, siamo solo all’inizio, penso che userò sempre di più il video e l’interazione dal vivo, per cui se hai Instagram seguimi su Instagram, se hai YouTube seguimi su Youtube, va anche bene se mi leggi via mail eh. Certo se siamo collegati su queste piattaforme è più facile trovarci. Insommamente, ci siamo capiti.

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In tutto questo sto anche lavorando eh!

A metà settembre uscirà l’identità visiva che ho progettato per l’apertura di una gelateria strepitosa a Imola, un progetto fulminante che è venuto benissimo, tra l’altro ho potuto assaggiare in anteprima i gusti clamorosi che stanno preparando. Yum!

Tra qualche giorno ricominciano le mie lezioni alla Domus Academy a Milano, con allegati pranzi in zona via Darwin, se anche tu sei in quella zona pranziamo insieme!

Ho anche un sacco di altri lavori che sto facendo di cui vorrei parlarti ma mentre sono in corso non posso svelarli.

Con i ragazzi di Mentine sto continuando a lavorare sodo, sempre su usabilità web e all’alleggerimento del carico cognitivo. Bellissimo.

Ma veniamo alla lista più rocambolesca del web:

  1. Sto iniziando a sperimentare anche con l’illustrazione (diciamo che non mi piace stare troppo fermo), per ora sono ancora indietro, ma un paio di cosine le ho pubblicate. Il disegno libero, il colore libero, lo stile libero (lol) mi danno grande soddisfazione. Hai mai provato?
  2. Sto lavorando ad un calendario Boshi 2020, anche su questo ho raccolto un po’ delle vostre indicazioni (qui su Insta) sulle caratteristiche del calendario perfetto, ed è emerso che ci piace avere tanto spazio per scrivere. Sì, sto pensando ad un calendario Boshi, magari stampato insieme a degli stampatori bravissimi che sono qui a Bologna, una versione rivista e perfezionata del classico calendario da parete dell’AVIS, numeri giganti, stampa a due colori, alta leggibilità anche dal lontanissimo divano. Prezzo speciale per chi lo acquisterà in prevendita. Spedizione gratuita in Italia ecc. Che ne pensi? Ti piacerebbe un calendario di questo tipo? Fammi sapere
  3. C’è una grande mostra su Jannis Kounellis a Venezia che voglio troppo andare a vedere. Amo il lavoro di Kounellis e tornare a Venezia è sempre una cosa che faccio volentieri. Così tra l’altro potrò mangiare in un altro di quei posti fantastici che mi avete consigliato qualche tempo fa e che ho raccolto in questo post, così magari puoi provarli anche tu. Anzi, se ne manca qualcuno che conosci scrivimelo!
  4. Se oggi devi ascoltare un pezzo, e uno solo, che di dia la carica beh fatti Thee Oh Sees - The Dream (Live on KEXP). E prova a non fare head banging come Beavis and Butthead.
  5. C’è un tipo che scrive degli ideogrammi giapponesi perfetti con del nastro adesivo nella metropolitana di Tokyo.
  6. BBC Radio 4 è uno dei miei canali radio preferiti anche perché ha un programma dedicato solo ed esclusivamente al giardinaggio, quanto li amo. È accuratissimo, con domande dagli ascoltatori che chiedono, per un giardino rivolto a nord ovest, quali piante si consiglia di piantare, oppure come debellare quell’insettino che si sta mangiando tutta la portulaca. In tutto questo io non ne so una mazza di giardinaggio, ma mi piace ascoltare. Ascolta Gardeners’ Question Time.
  7. Ascoltando non ricordo quale podcast ho scoperto dell’esistenza dell’Esperimento di Milgram, incollo da Wikipedia che spiega bene: L’esperimento di Milgram fu un esperimento di psicologia sociale condotto nel 1961 dallo psicologo statunitense Stanley Milgram il cui obiettivo era lo studio del comportamento di soggetti ai quali un’autorità, nel caso specifico uno scienziato, ordinava di eseguire delle azioni in conflitto con i valori etici e morali dei soggetti stessi.L’esperimento cominciò tre mesi dopo l’inizio del processo a Gerusalemme contro il criminale di guerra nazista Adolf Eichmann. Milgram concepiva l’esperimento come un tentativo di risposta alla domanda: "È possibile che Eichmann e i suoi milioni di complici stessero semplicemente eseguendo degli ordini?”.»
  8. Non ricordo come mi sono imbattuto in questo video di come fare dei limoni canditi, dove la cosa assurda è che il tipo che fa il video non solo ti spiega come farli, ma costruisce ogni singolo oggetto che serve, compreso il dannato coltello per tagliare i limoni a fette. La gente son dei matti (cit.), but i like it. Guarda anche tu.
  9. Bellissimo questo progetto web che ti fa esplorare ogni genere musicale mai creato nella musica moderna: Every noise at once.

Iniziamo?

Vogliamo parlare del tuo progetto? Siamo qui.

Lets gooooooooo