Ho letto un interessante articolo sugli AirPods®, hai presente quegli auricolari wireless di Apple che si vedono addosso ad un sacco di gente? Io gli auricolari in generale li uso molto, fin dai tempi delle medie col Walkman® poi diventato lettore cd portatile poi diventato iPod® infine mutato in iPhone®.

Oggi quando giro per strada ho sempre gli auricolari su, a volte mi dimentico anche di fare ripartire la musica dopo una telefonata.

Nella grande battaglia (tutta mia) tra auricolari e cuffie sto restando dal lato degli auricolari solo perché, quando li vuoi togliere te li puoi mettere in tasca senza problemi. Con l’avvento del Bluetooth mi sono interrogato profondamente (eh son problemi) se volevo liberarmi del filo o meno, ma ho semplicemente scoperto che il filo mi serve per ricordarmi di averli addosso, mi aiuta a ricordarmi che li ho in tasca, e poi gli auricolari col filo hanno la non trascurabile caratteristica di essere privi di batteria, e quindi di non richiedere di essere ricaricati. Mica poco.

Ti stavo dicendo, l’articolo, l’articolo parla tra le altre cose dell’impatto ambientale degli AirPods®, del fatto che dopo diciotto mesi la batteria non tiene più la carica e sono da buttare, non possono essere riparati perché la batteria è incollata al loro interno e quindi non possono essere disassemblati, impedendone il riciclo. Inoltre sono costosi (anche se non i più costosi, ok) e sono estremamente facili da perdere.

L’articolo si intitola, con grande moderazione, Gli AirPods sono una tragedia. E tu ce li hai? Che ne pensi?

Ma veniamo alla lista più wireless del cucuzzaro:

  1. Ho pubblicato un post pieno di immagini sul meraviglioso uso del lettering nei fumetti di Jack Kirby. Guarda che belle scritte su Il lettering dei fumetti di Jack Kirby
  2. Ho pubblicato una foto dell’irresistibile Filippo che indossa la t-shirt Radio di Emmaboshi collection. Guarda come gli calza a pennello e come sta bene quella tshirt sotto un giubbotto di jeans. Ne ho ancora qualcuna di quelle tshirt per cui se vuoi fare un figurone anche tu quest’estate ti consiglio di prenderne una al più presto qui.
  3. Venerdì non questo quello dopo (24 maggio) sarò, come ogni anno, all’immarcescibile Freelance Camp di Marina Romea, se ci sei anche tu batti un colpo così facciamo una festa nella festa! Riunione clandestina di boshimani :-)
  4. Ho provato a guardare Homecoming il film evento concerto capolavoro di Beyoncé di cui si parla nella mia bolla, ma non ce l’ho fatta. Va bene l’icona pop e tutto ma non è per me. Tu l’hai visto? Dice che è bellissimo, ma se ti va raccontamelo. Tuttavia ho invece visto apprezzato e ascoltato mille volte il brano/video Apeshit tratto dal disco collaborazione che Beyoncé ha realizzato con suo marito Jay Z. La figata è che il video è davvero un’opera d’arte: è girato dentro il Louvre, e già questo, Nike di Samotracia, Jacques-Louis David, le coreografie poi sono davvero belle, ricordano le performance di Vanessa Beecroft, ma senza il nudo. Un trip meraviglioso.
  5. Uno degli studi che più ammiro in questo periodo è Bureau Borsche di Monaco di Baviera, diretto da tale Mirko Borsche. Quando mi prendono queste fisse non solo mi iscrivo al loro Instagram, ma attivo anche le notifiche per quando pubblicano qualcosa. Fatto sta che Mirko Borsche ha uno stile assurdo e riconoscibile, anche se imprevedibile, uno stile grafico fortissimo, dai font fastidiosi, dai colori forti. Nessun compromesso, brutto, se vuoi, ma quel brutto bello che piace a noi grafici, che comunichiamo clandestinamente tra noi attraverso i dettagli dei nostri progetti. Oggi io sono entrato a fare parte del suo branco, seguo la sua direzione in silenzio, non lo guardo mai negli occhi, tengo le orecchie basse e gli giro alla larga, non piscio mai sugli alberi dove piscia lui, annuisco quando parla e gli lascio accoppiarsi con le femmine più feconde del branco senza opporre resistenza alcuna. Caccio in solitaria mentre lui sonnecchia sotto il baobab e poi gli lascio mangiare per primo il bufalo, io mangerò quel che resta insieme alle iene, ma prima dei condor (e che cazzo un po’ di dignità!). Tutto il branco sa che la nostra specie ha in lui il patrimonio genetico più forte e più ricco, e facciamo di tutto perché sia il suo dna ad essere consegnato al futuro. Il colpo di grazia, la zampata da capo branco, Mirko l’ha tirata con l’identità della Biennale arte appena inaugurata. Il leone ridisegnato brutalmente, il giallo fluo, il font originale, le migliaia di applicazioni diverse dagli adesivi ai lacci per le scarpe. Che roba pazzesca.
  6. Da quando nel 2008 Obama usò per la sua campagna elettorale l’allora nuovo font Gotham, inventando un nuovo modo -più cool- di fare comunicazione politica, il Gotham è ormai usato dappertutto. Questo e altro è raccontato in un super interessante articolo intitolato Typography 2020: a special listicle for America, che fa una bella disamina di tutti i loghi e gli stili tipografici dei candidati a non so quali delle centomila elezioni americane.
  7. A proposito di font, quando una foundry rilascia un nuovo font realizza non solo gli specimen stampati, che sono come dei cataloghi in cui mostrare tutti i pesi e gli stili di un font, e che sono spesso stampati su carte speciali con finiture di super pregio. Dicevo non solo stampano questi specimen di cui noi grafici andiamo ghiotti e che spero di accaparrarmi all’imminente edizione 2019 di Kerning (se ci sarai anche tu batti un colpo!), la conferenza internazionale di tipografia che ha luogo a Faenza ogni anno e che per me è come il capodanno e il compleanno messi insieme. Dicevo (e due), le foundry non solo stampano gli specimen, ma iniziano a produrre anche dei mini siti pazzeschi sempre con lo scopo di mostrare la bellezza del font che hanno appena realizzato. Guarda che meraviglia il sito che Darden studio ha creato per il suo font Halyard.
  8. Va bene basta font. Game of Thrones mi incuriosisce come fenomeno e mi sto guardando l’ultima stagione senza avere mai visto le prime sette LOL. Spoiler: non ci sto capendo una mazza (E GRAZIE ORAZIO). Ad ogni modo non è per questo che te lo scrivo, ma per questo video delle reazioni di un gruppo di fan in un bar di Chicago mentre guardano una puntata cruciale nella serie.
  9. Potrei andare avanti ancora ma sono stanchissimo, quanto ti ho scritto anche stavolta?
  10. Spero ci sia stato qualcosa che ti ha stuzzicato.
  11. Non mi resta che aspettare tue notizie, mi puoi rispondere via mail qui, mandare un vocale su Telegram, oppure ci vediamo di persona al Freelance camp o al Kerning!
  12. Ah e ricordati di Radio Boshi, è sempre pazzesco quello che succede lì.

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