Retrogusto

Rubrica di Pasquale Pignalosa su cucina poetica, grande musica e fittizie conversazioni tra adolescenti.

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Zefiro

Pubblicato in Archivio storico, Retrogusto


di Pasquale Pignalosa



Felici gli amati

e felici gli amanti

Felici coloro che

possono prescindere dall'amore

Felici i felici

(Jorge Luis Borges)

Spirali

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di Pasquale Pignalosa



Il mio fruttivendolo e verduraio di fiducia aveva una piccola zucca. L'ho comprata ed ho realizzato questo piatto.

Premetto che la zucca era piccola, tonda, verde e dura da morire. La polpa ha cotto invece in cinque minuti e non è risultata semolosa come quella, tipica dell'Emilia Romagna, adatta a fare i tortelli. Allora ho mondato la zucca, l'ho tagliata a tocchetti e l'ho messa a bollire coperta a filo d'acqua con uno po' di cipolla e dei gambi di prezzemolo tagliati a pezzetti.

Quando la zucca è arrivata a cottura ho passato il tutto con il minipimer ottenendo una purea abbastanza fluida e non granulosa (dipende dalla qualità della zucca). Intanto ho fatto una brunoise di scalogno, l'ho fatta appassire in poca acqua calda e quando l'acqua è evaporata del tutto ho aggiunto dell'olio extra vergine e ho fatto imbiondire a fiamma bassa. Poi ho aggiunto dei calamari tagliati a strisce lunghe tipo tagliatelle e i relativi ciuffetti di tentacoli,. con fiamma vivace e cuocendo per tre minuti.

Le tagliatelle di calamaro in cottura si arrotolano e diventano delle spirali (grande!). Ho eliminato i calamari dalla padella e li ho messi in caldo. A questo punto ho aggiunto la purea di zucca aggiungendo un cucchiaino di curry e, a fiamma bassa, ho fatto ridurre di un terzo. Ho aggiustato di sale, ho spento il fuoco ed ho aggiunto pochissimo peperoncino in polvere: ci deve essere un che di piccante ma in lontananza, senza coprire gli altri sapori. Ho quindi scolato i paccheri (di Gragnano) e li ho fatti saltare a fuoco vivace in padella con la purea ristretta e i calamari.

Dopo un paio di minuti di insaporimento ho servito il piatto spolverandolo di erba cipollina tritata. Fantastico. L'estate e l'afa (tanto cara ai pessimi telegiornali italiani) non mi fermano…

Keep cooking!

Printemps

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di Pasquale Pignalosa



La primavera tarda a venire. Questo piatto è dedicato sempre alla stessa ignara persona. Da vecchi si ritorna ragazzini? Di questi tempi le seppie nostrane (dell'Adriatico), belle e freschissime, si avvicinano alla riva e a pochi soldi si trovano sui banchi dei pescivendoli. Una seppia così è completa di tutto ciò che la natura gli ha donato e quindi per le solite due persone ne occorre una da mezzo chilo. Per pulirla occorrono circa venti minuti. Se non siete capaci fatelo fare al pescivendolo oppure arrendetevi e comprate le seppie decongelate che provengono da chissà dove. In una padella capiente mettete a freddo 250-300 gr. di seppia pulita tagliata a striscioline, uno spicchio di aglio, due cucchiai di olio extravergine. Coprite a filo con acqua e un po' di vino bianco. Incoperchiate e fate cuocere per circa 15 minuti. Quindi aggiungete dei pomodori pelati di grande qualità (ne esistono) e fate cuocere altri cinque o sei minuti. Poi controllate la cottura della seppia e la quantità di liquido rimasto. Se ce n'è troppo continuate a cuocere senza coperchio. Quando il liquido residuo sarà diventato un sugo, aggiustate di sale, peperoncino qualche oliva taggiasca, mescolate e spegnete il fuoco. In un'altra padella capiente versate un paio di cucchiai di olio e tostate 200 gr. di cous cous precotto, così come si fa per il risotto. Spegnete la fiamma, e versate qualche mestolo di brodo vegetale finché il cous cous ne assorbe. Spadellate il prodotto su un bel piatto e sgranatelo con una forchetta. Poi formate una bella ciambella di cous cous al centro del quale inserirete il ragù di seppia e mangiatelo con gusto. Per fare bella figura si può impiattare il tutto in porzioni singole. Beveteci sopra quello che vi pare, ma non l'acqua. È primavera...

Fruhling, primavera

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di Pasquale Pignalosa



La primavera è la stagione degli innamorati. Questa semplice ricetta è quindi dedicata a una persona che non citerò. Prendete un peperone rosso ed uno giallo, arrostiteli, spellateli e ricavatene delle belle falde. In una padella mettete un po' d'olio extra vergine di buona qualità ed alcune acciughe sott'olio nonché uno spicchio d'aglio. Prima che le acciughe siano disfatte, fate svaporare un nulla di vino bianco (nella padella). Aggiungete quindi le falde di peperone che avrete finemente tagliato per il lungo a mo' di tagliatelle. Lasciate cuocere per pochi minuti, poi aggiungete una manciata di olive taggiasche e spegnete subito il fuoco. Questa preparazione non prevede il sale. In una capiente pentola di acqua del rubinetto portata a bollore e salata, cuocete 200 grammi di bucatini di ottima qualità (Gerardo di Nola e simili). Scolate la pasta e mantecate in padella per qualche minuto. Servite subito. Questa preparazione non disdegna il peperoncino, ma senza esagerare per non coprire il gusto della salsa. Ovviamente qui si parla di una cucina per 2 persone. Fruhling, primavera... Consigliato un Cerasuolo fresco ma non ghiacciato.

Morgen Domani

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di Pasquale Pignalosa



Dopo l'ascolto delle canzoni di Sanremo, che rendono grande la tradizione della musica italiana, per tornare nell'iperuranio della bellezza assoluta è gratificante l'ascolto di un lied (una canzone) di Richard Strauss dal titolo Morgen (Domani). Ogni commento a questa canzone del 1897 che Strauss portò come regalo di nozze alla moglie Pauline De Ahna, di professione soprano, è volgare e superfluo. Link al testo e video sono il viatico verso la bellezza che salverà il mondo, anche se da troppo tempo ci chiediamo: ma quando?

Nau 2009 eghein

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di Pasquale Pignalosa



Sciaron: E se poi rimani incinta e fai un figlio, come lo chiamavi?
Gessica: Non lo so… se è un maschio lo chiamavo… Samuel…
Alissa: Non mi sembra un gran nome, è più bello Giordan…
S.: Giordan è un nome andicappatissimo…
A.: Vabbè, non ti incazzare… è così per dire…
S.: E se era una femmina?
G.: Fammi pensare…
S.: Tempo scaduto!
A.: Falla pensare, ahò, che mica è facile trovare il nome per la bambina…
S.: Allora?
G.: Sono indecisa fra Penelope e…
A.: Ma che, gli dai il nome di tua nonna?
G.: Mia nonna non mi ricordo neanche come si chiamava…
A.: Si chiamava Concetta…
G.: Concetta sarà tua nonna, cretina…
S.: E basta! Allora sto nome?
G.: Ecco, se era femmina la chiamava Alissa che ho già capito che sta creatura
era un po’ stronza…

Spettri Musicali

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di Pasquale Pignalosa



Segnalazione: da questo mese è iniziata la mia collaborazione con la biblioteca virtuale dell'Associazione Il Lupo della Steppa. Finalmente potrò scrivere periodicamente di musica. Il link alla mia rubrica è http://www.steppa.net/html/musica/musica.htm
La rubrica si chiama Spettri musicali e per ora è stato pubblicato il primo articolo. Per il centenario del Futurismo all'inizio del 2009 ci sarà anche un mio articolo su musica e futurismo nello speciale dedicato al centenario.

De darc said ov Nau

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di Pasquale Pignalosa



Samanta: Maicol, ci pensi mai alla morte?
Maicol: La mia o quella degli altri?
S.: La tua, la mia... che dobbiamo morire, insomma...
M.: Ogni tanto ci penso... e penso che così va il mondo...
S.: Anch'io ci penso e poi sto male tutto il giorno...
M.: Fai male, la morte è un evento naturale...
S.: Si, ma la vita è così bella... non mi va di smetterla...
M.: Non lo so, la morte spaventa i giovani e ancora di più i vecchi...
S.: E allora?
M.: E allora fiat voluntas dei...
S.: ... Fiat

Nau 6

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di Pasquale Pignalosa



Sciaron: Secondo te perchè Gessica non esce più di casa? Sono già due settimane, che c'avrà?
Gennifer: Secondo me è colpa che non c'ha il ragazzo...
S.: Stai dicendo che s'è lasciata con Braian?
G.: Certo che s'è lasciata... come si può stare con uno come Braian... e poi stavano insieme da tre mesi, una si stufa dopo tre mesi...
S.: Vabbè, dipende... se io sto con uno che c'ha la tartaruga ci sto più di tre mesi...
G.: E se non c'ha una lira?
S.: Se non c'ha neanche i soldi per pagarmi una pizza, allora non mi ci metto neanche... però non me ne frega un cazzo se non è un figlio di papà...
G.: Tu si che c'hai ancora dei valori, Sciaron, però dobbiamo fare qualcosa per Gessica...
S.: Si, domani la messaggio così ci organizziamo una bella uscita a tre... c'andiamo a fare le mesh...

Nau 5

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di Pasquale Pignalosa



Tomas: Maicol, tu che facevi se avevi un sacco di soldi?
Maicol: Che vuoi dire, che sono un morto di fame?
T.: No... Ma dico un sacco di soldi, se vincevi il superenalotto...
Samanta: Ma quello non c'ha neanche i soldi per giocare la schedina! Se li sputtana tutti al bar...
M.: Chiudi quella ciabatta, che Tomas sta parlando con me!
Samanta: Vaffanculo, Maic...
T.: E basta, ahò! Allora che facevi...
M.: Mi scopavo le escort... Tutte quante...
S.: C'hai il chiodo fisso, come tutti i maschi...
M.: Ti vuoi fare i cazzi tuoi?
T.: Le escort... che robba è,,, sono straniere?
M.: Si come tua sorella... Scemo, va su internet e scrivi escort poi vedi che viene fuori...
T.: E vabbè, ma dopo che ti scopavi tutte le escort, poi che facevi con tutti quei soldi?
S.: Si faceva ill trapianto di cervello!
M.: M'hai proprio rotto... ma perchè non te ne vai a fare sciopping?
S.: fanculo Maicol... e pure te Tomas... tanto a voi non ve la danno, neanche se c'avete un sacco di soldi...
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