Al riparo dai pericoli
Pubblicato in Avventure di un grafico post maniera
Nel 1995 avevo quindici anni e tanto tempo libero. Passavo ore ad ascoltare musica sdraiato sul letto, pomeriggi interi, con il mio mini impianto compatto Sharp nero posizionato sul comodino. Ho scoperto che era uno Sharp Boombox Qt-cd44.
All’epoca costruivo la mia libreria musicale, prima di tutto mentale, facendomi prestare dei cd e riversandoli su cassetta, oppure cercavo di registrare, sempre in cassetta, le canzoni quando passavano in radio, le dita su play e rec contemporaneamente, aspettando, come l’orso aspetta i salmoni che risalgono la corrente, ma con meno istinto.
A Imola, dove sono cresciuto, in quegli anni aprì un negozio di ‘noleggio cd’ (sì, hai letto bene) che come potrai immaginare passò più tempo chiuso per grane legali che aperto. All’inizio il prestito veniva chiamato prestito (per tre giorni costava qualcosa come cinquemila lire), dopo poche ore evidentemente dovette ‘cambiare musica’ e divenne una ‘compravendita’ (te lo compro a diciottomilalire, quando me lo riporti te ne restituisco tredicimila), ancora pochi quarti d’ora ci fu la necessità di creare un ‘circolo’ con relativa tessera, ebbe vita breve.
Da ‘Rosanna’, così chiamavamo quel posto, come la sua audace proprietaria, tutte le copertine erano state tolte dalle loro confezioni ed esposte in grandi bacheche sfogliabili. Per il grafico che stava nascendo in me fu il primo contatto con dei progetti grafici di respiro internazionale, loghi di band, foto ritoccate e ovviamente si sceglieva cosa noleggiare in base alla copertina, alle vibrazioni che ti trasferiva quel pezzo di grafica quadrata. Il rischio di prendere una sòla era grande, ma il rischio economico limitato e tutto sommato a sedici anni hai ancora tutto da scoprire.
Uno di quei pomeriggi qualsiasi andai a trovare Pasquale, il quale non ha mai voluto che lo chiamassi zio (pur essendolo) perché lo fa sentire vecchio. Pasquale è un audiofilo e se non ne hai mai conosciuto uno, te ne faccio l’identikit:
- è abbonato a riviste con nomi perentori come Fedeltà, Suono o Audio;
- possiede un impianto stereo che sembra l’Italia in miniatura, alimentato da una centrale idroelettrica dedicata;
- in casa ha una stanza destinata solo all’ascolto della musica con Italia in miniatura da una parte e divano dall’altra. Bellissima.
Appena arrivato Pasquale mi dice «Ho un disco da farti sentire che potrebbe piacerti». All'epoca forse ascoltavo timidamente dell'hip-hop mainstream. Era Blue Lines dei Massive Attack e non solo mi svoltò il pomeriggio, ma mi traghettò verso la cosiddetta musica underground.
Pasquale ha anche molti altri meriti, non ultimo quello di avermi iniziato al mondo dei computer e della grafica facendomi giochicchiare con il suo Apple Macintosh che aveva su una delle prime versioni di Macromedia Freehand, ma ne parleremo un’altra volta, torniamo ai Massive Attack.
Quel disco inizia con Safe from harm(Al riparo dai pericoli) che a sua volta inizia con questo giro di basso pazzesco. Da solo varrebbe già tutto il disco, immagina sentirlo nella ‘stanza dell’ascolto’ di un audiofilo. Oggi ho scoperto tra l'altro che quel giro di basso viene da un pezzo di Billy Cobham del 1975 (qui lo puoi ascoltare) chiamato Stratus. Su Discogs ho anche scoperto che di Blue Lines, l'album, ne esistono ad oggi 46 edizioni censite. Qui la lista, se ti vuoi divertire.
Il colpo di grazia però me lo diede la grafica di questo disco. Così pulita, così ‘alternativa’. L’utilizzo della carta havana di sfondo con sopra un adesivo col simbolo di ‘infiammabile’. Il nome della band in sovrapposizione. Scoprii più tardi che questo stile si inseriva nel filone della grafica alternativa inglese, guidata da Designers Republic e dalle copertine della Warp records e dai flyer dei locali di Londra (Fabric in testa), dal look di magazine come i-D, Dazed and Confused,The Face. Tutto questo ebbe un'enorme influenza sui miei primi passi nella grafica ed anche se oggi lo stile Designers Republic lo trovo iper datato, questa copertina invece rimane potentissima.

Di recente è poi emerso che Robert “3D” Del Naja, uno dei due Massive Attack, di origine napoletana nonché writer attivo dalla metà degli anni Ottanta, probabilmente è (una delle persone dietro) Banksy. Per inquadrare bene chi sia '3D' c'è questo bell'articolo per immagini del Guardian.
Pasquale poi mi fece una cassettina di Blue Lines, che consumai a furia di ascoltarla, poi comprai i cd originali, proprio per le loro grafiche, poi li andai a vedere da vivo, fino ad oggi, giorno in cui ho voluto condividere con te questa storia.
Sono sicuro che anche tu hai una storia legata ad un disco che ti ha svoltato. Raccontamela.
Ancora voglia di leggere?
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