Esistono grandi vecchi, come esistono grandi giovani. In realtà l’età conta poco quando si è grandi, quando cioè si è fuori dall’ordinario. Nel mondo perfetto della musica, Richard Strauss compone i 4 ultimi Lieder all’età di 81 anni. Senza badante. Mozart e Schubert, morti rispettivamente a 35 e 31 anni, con la loro opera hanno dimostrato che il tempo reale, quello che segna l’inizio e la fine della vita e della materia, non corrisponde al tempo della musica che pure in quel tempo si dipana. Tanto premesso ringrazio Charles Lloyd, al momento 70enne, per un brano contenuto nel cd Rubo de nube appena pubblicato da ECM. Il brano si intitola Migration of Spirit e come tutti i brani di questa opera è registrato dal vivo. Ebbene, se tanti e tanti sassofonisti hanno imitato (inutilmente) il suono e il fraseggio del divino John Coltrane, il vecchio Charles Lloyd riesce ad evocare lo spirito e l’essenza della musica di Trane. Un miracolo. Che può riuscire solo a chi, dopo lunga e consapevole o azzardata vita di vero musicista, perviene all’intima natura delle cose. E della musica.

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