Risulta piuttosto difficile parlare di musica, soprattutto quando se ne capisce poco o niente e quando non si è capaci neanche di suonare il campanello.
Parlare di generi, classificazioni è ancora più complesso, anche perchè spesso è difficile classificare le cose, e molte volte è anche inutile.
Proviamoci, per gioco e senza troppa cognizione di causa... non prendiamoci troppo sul serio.

Ieri in spiaggia sfoggiavo una maglietta dei Page ninety nine (abbreviati in pg. 99), gruppo screamo anni '90.
Ma che cavolo vuol dire screamo? provando a spiegarlo ai presenti Emmaboshi e Lord Brummell bofonchio una specie di definizione: tra un emo (quello bello) ed un hardcore, un po' punk, ma non emo pettinato, bensì più sporco.
In definitiva è una variante dell'hardcore, nata in America nella seconda metà degli anni '90: ritmi caotici, intermezzi melodici, urla (da qui scream-o) e chitarre al fulmicotone.
Qualche esempio oltre i pg. 99? Orchid, Jeromes dream, I hate myself, Portraits of past, Saetia, Funeral diner sono i primi che mi vengono in mente.
Questi gruppi oramai sono inattivi da qualche anno, e spesso hanno raggiunto notorietà (nella nicchia della "scena" di riferimento) dopo essersi sciolti, ma lasciando in eredità melodie e vibrazioni devastanti per successori americani ed europei, creando ulteriori sotto-sottogeneri.
In sottofondo ascolto i Saetia, che a differenza di alcuni del genere, hanno dei tappeti melodici piuttosto interessanti e rileggo il post.
A tratti sembra quasi che ne capisca qualcosa, concerti ne ho visti tanti e dischi ne macino a volontà.

Ma come hanno detto gli Uochi toki l'altra sera (loro, ne sono certo, screamo non lo sono, anche se sono convinti di fare metal...), «è come dire di capire di meccanica possedendo questa e quest'altra macchina».


Qui l'unico live decente che ho trovato su youtube dei pg. 99

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