Mosley. L’estate non è una stagione vera. È piuttosto un processo di indagine, che negli anni ha perfezionato il proprio obiettivo nella ricerca di scandali e di mostri vecchi e nuovi. Fin qui tutto normale. Se la primavera è Eros l’estate è Thanatos. Infatti, se lo scandalo ha luogo prima dell’estate, puntualmente riaffiora non più tardi di luglio, attraverso il diabolico strumento dell’informazione. Prendiamo Mosley. Io manco sapevo chi fosse prima che me lo suggerissero i giornali, la televisione e You Tube. In effetti, se è vero che si occupa di sport, per me potrebbe essere un abitante di Urano… Ma insomma! Un celebre signore attempato si diverte a sculacciare prostitute consenzienti in divisa nazista. Cosa ci suscita questo sgomento? L’orgia? L’orgia in divisa? L’orgia con quella divisa in particolare? Suvvia! Come ricorda Wittgenstein, non si può seguire una regola da soli. L’orgia sarà anche scabrosa, ma se condivisa resta un gioco linguistico tra partner adulti e liberi. E Mosley? Vestito da puffo, da educanda o da Mao Tse Tung avrebbe destato lo stesso orrore? Sono domande dalla risposta scontata, ma che nascondono un ulteriore interrogativo inquietante. Date le premesse, che cosa indosserò a carnevale?

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